Covid-19, Rezza: “Chiusura delle scuole è dolorosa, ma è da considerare”

Giovanni Rezza, Direttore Generale della Prevenzione del Ministero della Salute (Foto Ansa/Claudio Peri)

ROMA – “Quando si parla di chiusure scolastiche è sempre doloroso. Ma laddove ci sono dei focolai o presenza di varianti è chiaro che tale decisione dolorosa è assolutamente da considerare. Dobbiamo essere pragmatici”. Lo ha detto, in conferenza stampa, il Direttore Generale della Prevenzione del Ministero della Salute, Giovanni Rezza.

– C’è un abbassamento dell’età media tra i contagi – ha anche detto Rezza -. Potrebbe essere un fatto legato alla diffusione delle varianti nelle scuole.

Ha quindi spiegato che “quando ci si vaccina, l’effetto non è immediato” e ha poi sottolineato che c’è un calo dei contagi registrato sui cittadini sopra gli 80 anni. Questo, a suo avviso, “potrebbe essere l’effetto (positivo) della campagna vaccinale”.

Nel corso dell’incontro con la stampa, Rezza ha commentato che “in Italia ci sono zone e regioni con incidenza molto elevata, come in Trentino, Molise e Abruzzo”. Ha attribuito il fenomeno alla presenza della variante inglese. Anche in Umbria l’incidenza risulta assai elevata per la presenza delle varianti inglese e brasiliana.

– Dobbiamo fare un grosso sforzo per contenere i focolai – ha detto -. Nel momento in cui si allentano gli interventi immediatamente riparte l’epidemia. Abbiamo dunque ondate successive che dipendono proprio dagli interventi; dal fatto che la popolazione suscettibile all’infezione è ancora ampia.

Ha spiegato che “molti focolai sono dovuti alle nuove varianti”.

–  Non posso che esprimere preoccupazione per l’andamento dell’epidemia – ha detto -. Dobbiamo tenere alta la guardia e dove c’è bisogno è necessario intervenire tempestivamente e duramente. Il tasso di incidenza – ha commentato – sta crescendo in età scolastica. Abbiamo una diminuzione dell’età media dei casi: ciò può essere un primo effetto delle vaccinazioni sugli anziani e soggetti nelle Rsa. Però cominciamo a vedere anche focolai nelle scuole e cio potrebbe essere conseguenza delle varianti che infettano di più i bambini ma senza forme gravi. Ed è un elemento di cui tenere conto”.

In ultimo, ha informato che la regione Molise “ha espresso la volontà di andare in zona rossa”.

– In questi casi – ha dichiarato – non possiamo che accogliere tale richiesta.

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