Alitalia, governo: avanti sulla compagnia nazionale

Un aereo Alitalia prende il volo.
Un aereo Alitalia prende il volo. (ANSA)

ROMA.  – È cambiato il governo, non la línea su Alitalia. I ministri dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, e dei Trasporti, Enrico Giovannini, al termine di una riunione al Mise anche con il Tesoro indicano la strada.

“Abbiamo valutato – dichiarano in una nota congiunta – la possibilità di portare avanti il progetto Ita ed espresso la volontà di confermare un vettore nazionale”.

Giorgetti e Giovannini rimarcano il coinvolgimento del Parlamento, per l’approvazione del piano industriale della newco, e della Commissione europea, alla quale si impegnano a presentare “proposte per la risoluzione delle questioni ancora aperte”. Un primo faccia a faccia dei ministri Giorgetti, Giovannini e Franco (Economia) con la vicepresidente della Commissione, Margrethe Vestager, è previsto per metà della prossima settimana.

Le “questioni ancora aperte” sono quelle che hanno portato allo stallo l’operazione: da una parte la richiesta dell’Ue che le attività di Alitalia vengano messe a gara e non cedute a Ita con trattativa diretta; dall’altra parte, la mancata autorizzazione, da parte di Bruxelles, all’ultima tranche di ristori Covid, da 55 milioni, che porterebbero un po’ di liquidità in una cassa ormai quasi completamente svuotata. Solo con difficoltà, il commissario straordinario Giuseppe Leogrande riuscirà a pagare gli stipendi e gli anticipi della cigs di febbraio ai dipendenti, e con qualche giorno di ritardo, il primo marzo.

Sul fronte delle buste paga, un aiuto arriva dall’Inps che ha stabilito di continuare a erogare le indennità integrative cig ai dipendenti, in attesa che siano completati gli approfondimenti con l’azienda.

La preoccupazione dei sindacati resta altissima, nel giorno dopo l’affollata manifestazione davanti a Montecitorio di Filt Cgil e Uil Trasporti per denunciare i 50 mila lavoratori del trasporto aereo a rischio. Dal segretario generale della Uilt, Claudio Tarlazzi, arriva una nuova richiesta di un incontro urgente con il governo.

“Bisogna accelerare per non rischiare che il progetto fallisca e altrettanto bisogna assicurare la necessaria liquidità alla vecchia Alitalia per consentire il pagamento degli stipendi”, dice Tarlazzi che reputa “molto importanti” le parole dei ministri sulla volontà di portare avanti il progetto per nuova compagnia. “Il progetto però – aggiunge non supera tutte le nostre preoccupazioni”.

La bozza di piano di Ita è all’esame della Camera, mentre il Senato ha espresso un parere favorevole, con alcune osservazioni, il 23 febbraio, come ricorda la senatrice M5S Giulia Lupo. Il piano ipotizza di partire con una flotta dimezzata di 52 aerei e metà dei dipendenti (5.200-5.500) ad aprile, una scadenza ormai imminente.

Secondo indiscrezioni di stampa, il governo starebbe valutando l’ipotesi di trasferire, in una prima fase, solo il ramo aviation a Ita, eventualmente con un passaggio intermedio mal Tesoro, e di procedere poi a tre bandi di gara per l’handling, per la manutenzione e per Alitalia Loyalty.

(di Chiara Munafò/ANSA)

Lascia un commento