Sanremo: le pagelle della seconda serata

Amadeus e Roosario Fiorello sul palco dell'Ariston.
Amadeus e Roosario Fiorello sul palco dell'Ariston. ANSA/ETTORE FERRARI

SANREMO. – Queste le pagelle della seconda serata del festival di Sanremo:

AMADEUS Nonostante la prima serata sia stata, negli ascolti, meno entusiasmante di quello che ci si potesse aspettare, Patato va dritto per la sua strada senza esitazioni. Il gioco con Fiorello funziona sempre. VOTO: 7,5

FIORELLO Il riscaldamento della prima serata ha avuto il suo effetto. E la platea vuota (anzi piena di palloncini) fa meno paura. Aiuterebbe qualche idea in più, ma a compensare ci pensano la sua capacità di improvvisare e le sue doti da mattatore. VOTO: 7,5

ELODIE Carismatica, affascinante, gambe da gazzella e voce potente, mix perfetto per la signora del festival di stasera che ha illuminato il palco da vera diva, anche con il racconto della sua storia di rivincita e le sue lacrime sincere. Peccato solo il play back sul medley. VOTO: 7,5

ORIETTA BERTI – Quando ti sei innamorato E’ l’Orietta nazionale ad avere l’onore di aprire la gara della seconda serata del festival. Rassicurante presenza per il pubblico più tradizionale di Rai1, risponde perfettamente al suo ruolo con una canzone che celebra l’amore per il suo Osvaldo e pesca nel passato, anche troppo. VOTO: 5,5

BUGO – E invece sì Bugo, un anno dopo. Che succede? Succede che Cristian vuole dimostrare che quel palco se lo merita a prescindere da chi lo accompagni. Suoni anni Ottanta e melodia orecchiabile. La radio ringrazia. VOTO: 7

GAIA – Cuore Amaro Ritmo sudamericano e suoni urban, allegria e sensualità. Si balla con spensieratezza, e ci vuole per dimenticare un po’ il mondo fuori. VOTO: 6,5

LO STATO SOCIALE – Combat Pop Messa in scena teatrale per pop-rock combattente della band bolognese che stupisce sempre, ma forse stavolta un po’ meno. Non bastano le citazioni trasformiste di David Bowie, Elvis Presley, John Lennon e Yoko Ono, Charlie Chaplin, il papa, Freddie Mercury e l’uscita da una scatola di cartone di Lodo a metà canzone, che lascia al microfono Albi. VOTO: 6,5

LA RAPPRESENTANTE DI LISTA – Amare Primo ascolto, prove generali, debutto al festival. Cresce ogni volta di più, il duo indie. Vengono dal teatro e si vede, appena inizia a cantare lei si trasforma e prende a morsi il palco. Ritmo incalzante che porta anche la firma di Dardust. VOTO: 7,5

MALIKA AYANE – Ti piaci così Elegante, nei modi e nella voce, che si presta alle sue giravolte, alle sue montagne russe. Corde vocali da lunapark, per un brano non da capire ma da sentire. VOTO: 7,5

ERMAL META – Un milione di cose da dirti Stavolta a Sanremo il cantautore, nonostante il milione di cose da dire, non porta messaggi politici o sociali, canta l’amore rimanendo se stesso ma senza osare. VOTO: 6,5

EXTRALISCIO con Davide Toffolo – Bianca Luce Nera Punk da balera, lo hanno chiamato. Abbuffata leggera di Romagna, tra liscio, jazz, elettronica e rock. VOTO: 6,5

RANDOM – Torno a te Occasione persa per il giovane debuttante al festival. Canzone debole, l’esibizione ancora di più. VOTO: 4,5

FULMINACCI – Santa Marinella Delicatezza e poesia, ma forse non bastano per farsi notare tra i 26 artisti in gara quest’anno. L’ora tarda non aiuta. VOTO: 6+

WILLIE PEYOTE – Mai dire mai (la locura) La canzone politica del festival, attacca tutti: dalla società alla cultura, alle major della discografia, ma lo fa con ironia e con un brano che funziona. Citazioni a go-go, a partire dalla serie cult Boris e ci butta dentro anche Morgan. VOTO: 8,5

GIO EVAN – Arnica Poeta-musicista e musicista-poeta. Il look, completo colorato con short sopra il ginocchio e montagna di ricci, impressiona più della canzone. VOTO: 6

IRAMA – La genesi del tuo colore Rimane in gara, ma va in onda la registrazione della prova generale, a causa dei due positivi nel suo staff che lo hanno costretto alla quarantena. Dispiace, manca l’adrenalina della diretta e della gara, ma lui se la cava. SENZA VOTO

LAURA PAUSINI Si emoziona (tanto) e si diverte (con Ama e Fiore). Ancora. Dopo 28 anni di carriera e innumerevoli premi, ultimo il Golden Globe per Io sì (seen). VOTO: 8

GIGLIOLA CINQUETTI, FAUSTO LEALI, MARCELLA BELLA Monumenti della musica italiana. VOTO: 9

(dell’inviata Claudia Fascia/ANSA)

Lascia un commento