Il fantasma di Diana torna nell’intervista ad Oprah

Frame dell'intervista sotto inchiesta della Bbc alla principessa Diana.
Frame dell'intervista sotto inchiesta della Bbc alla principessa Diana in un'immagine d'archivio. (Bbc)

ROMA.  – “Non volevo più vivere”. La scioccante e onesta rivelazione di Meghan Markle ad Oprah Winfrey ha richiamato alla memoria di molti il suo precedente più illustre: l’esplosiva confessione della principessa Diana alla Bbc due anni prima che morisse sotto al ponte dell’Alma a Parigi.

Era il 1995, la principessa del popolo subiva da anni i tradimenti di Carlo, i tabloid britannici continuavano a massacrarla. E la famiglia reale le stava creando il vuoto attorno se è vero, come raccontò lei stessa alla giornalista Tina Brown, che qualche tempo prima dell’intervista il príncipe Filippo l’aveva minacciata di “comportarsi bene se non voleva che le fosse tolto il titolo”.

Così Diana decise di reagire con l’arma nucleare, proprio come il suo secondogenito Harry e la moglie. “Eravamo in tre in quel matrimonio. Era un po’ troppo affollato”, furono le poche parole che innescarono la bomba. Pronunciate da Diana a voce bassa, con un sorriso sarcastico e, al contempo, amaro. Distruttive. Non solo per la reputazione di Carlo e Camilla Parker Bowles.

L’intervista esclusiva a Martin Bashir, registrata di nascosto una domenica nella sua residenza a Kensington Palace, aprì una crisi – il cui apice fu la trágica morte di Lady D nell’agosto del ’97 – dalla quale i Windsor sono usciti dopo anni. C’è voluto un grosso lavoro di comunicazione per cancellare agli occhi dei sudditi e dei fan dei reali in tutto il mondo quell’immagine di famiglia senza cuore, sorda alle richieste d’aiuto di una persona in difficoltà, exclusiva ed escludente verso il “diverso”.

Ventisei anni dopo, il quadro non è molto dissimile. Con la differenza che in questo caso non è stata soltanto ‘l’outsider’ ad essere discriminata. Ma è lo stesso principe, il nipote prediletto della regina Elisabetta, a denunciare il senso di abbandono, di isolamento provocato dalla sua famiglia. Soprattutto dal padre Carlo che lo ha “lasciato solo”. Da lì il timore di Harry che “la storia” di sua madre “si ripetesse” .

Gli istinti suicidi di Meghan come la lotta solitaria di Diana contro la bulimia. Battaglie così affini che la duchessa di Sussex cercò e si confidò con una delle migliori amiche della principessa: “Chi altro poteva capire come si sta davvero?”, ha spiegato Meghan che in omaggio alla defunta suocera ha indossato durante l’intervista uno dei braccialetti di diamanti preferiti da Lady D, un “tennis” di Cartier con il quale è stata fotografata in diverse occasioni.

Per gli esperti di comunicazione, questa volta sarà più dura risollevarsi per i Windsor. Pesano come un macigno le accuse di razzismo. E anche se Harry ha voluto precisare che né la Regina né il principe Filippo hanno mai pronunciato frasi razziste verso il piccolo Archie, ha ribadito che la discriminazione nei confronti delle origini di Meghan è stata determinante nella scelta di lasciare il Regno Unito. Una fuga tentata anche dalla madre Diana, quasi trent’anni fa, ma con un finale diverso.

(di Benedetta Guerrera/ANSA)