Astor Piazzolla 100 anni, per lui riapre il Teatro Colón

Astor Piazzolla con il suo bandoneon
Astor Piazzolla con il suo bandoneon. (ANSA)

BUENOS AIRES. – Grandi città del mondo hanno deciso di ricordare in questi giorni i 100 anni della nascita (11 marzo 1921) di Astor Piazzolla, il compositore argentino di discendenza italiana, che ha avuto la forza ed il coraggio di rigenerare il tango tradizionale per farne, con l’aiuto di musica classica, jazz e strumenti elettronici, un genere definitivamente universale.

Londra, Parigi, Berlino, Madrid, Rio de Janeiro, Seoul, New York e Firenze hanno messo in calendario eventi per celebrare l’opera di Piazzolla e il significato profondo del rinnovamento da lui apportato ai ritmi del 2/4. Ovviamente da questo non poteva essere assente Buenos Aires, che ha deciso per l’occasione di riaprire il mitico Teatro Colon, chiuso da un anno per la pandemia, per un gala della durata di 15 giorni di concerti, andati immediatamente esauriti.

Si alterneranno sul palcoscenico l’Orchestra stabile del Teatro Colon, l’Orchestra filarmonica di Buenos Aires, la Camerata Bariloche, il Quintetto Astor Piazzolla, l’Orchestra Scuola di Tango ‘Emilio Balcarce’ e il sestetto ‘Escalandrum Proyecto Eléctrico’ fondato dal nipote di ‘El Tano’, Pipi Piazzolla.

Non mancheranno neppure i grandi virtuosi del tango, con la presenza di Amelita Baltar, Raúl Lavié, Jairo, Elena Roger, Susana Rinaldi, Gustavo Bergalli, Enrique Roizner, Luis Ceravolo, Ricardo Lew e Chango Spasiuk.

Le celebrazioni, cominciate da settimane, continueranno per tutto l’anno, con una grande mostra nel Centro Cultural Kirchner (CCK) della capitale, il Festival ‘Experiencia Piazzolla’ nel Centro Conex, curato Pipi Piazzolla, fino ad un concerto di chiusura davanti all’Obelisco di Buenos Aires in novembre.

In questo ambito, c’è attesa per il lancio da parte di Escalandrum, del CD ‘100’, che riproporrà undici temi di Astor, fra cui un inedito offerto da Osvaldo Acedo, artefice degli studi di registrazione Ion. E’ un ‘solo’ al bandoneon di Piazzolla, prologo della ‘Suite troileana’, fino ad oggi mai pubblicato.

Da parte sua il quotidiano Pagina12 ha riproposto il testo di un’intervista radiofonica concessa nel 1982 ad una radio privata di Rosario in cui Piazzolla indica quelli che per lui sono i maggiori miti del tango e dà una opinione su se stesso. Al giornalista che gli chiede quali siano i poeti del tango’, il compositore risponde: “Per me Carlos Gardel è stato sempre il massimo. Ma anche Discépolo, Manzi, Contursi, Cadícamo, Cátulo Castillo, i fratelli Espósito, Horacio Ferrer e Eladia Blázquez. Tutta gente che ha fatto del bene alla poesia e al tango”.

Alla domanda invece di dare una opinione su Astor Piazzolla, risponde: “Beh, sono un tipo sincero, rispettoso. Sono irrispettoso quando le cose non valgono e devo esserlo. Non ho peli sulla lingua. C’è molta gente che è del genere ‘non ti impicciare’, che ha paura. Io non sono così. Non ho paura, non sono codardo. Se un giorno dovessi andarmene dal Paese perché un generale mi caccia, me ne andrò. Ma ho un vantaggio su quel generale: lui passerà, mentre la mia musica resterà”.

(di Maurizio Salvi/ANSA)

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