CARACAS – Troppo vicina agli interessi della Colombia e troppo propensa ad aiutare l’Opposizione nelle sue rivendicazioni. Queste, in stretta sintesi, le cause dei dissidi che, nelle ultime settimane, hanno incrinato ancor di più i già tesi rapporti tra Spagna e Venezuela. Il presidente Maduro, nei giorni scorsi, ha annunciato la decisione di sottoporre ad “una profonda revisione” le relazioni tra i due Paesi. Da qui la decisione della sottosegretario degli Esteri spagnola, Cristina Gallach, di estendere al Venezuela la missione diplomatica nell’America Centrale.
Il ministro Arreaza ha definito il colloquio “cordiale” e la vicepresidenta Rodríguez, in un comunicato, ha giudicato l’incontro assai “importante.
La Spagna, fin dall’inizio della crisi politica e istituzionale, è stata accanto all’opposizione ed è impegnata, assieme ad altri paesi tra cui l’Italia, affinchè in Venezuela si svolgano elezioni libere, trasparenti e democratiche. Negli ultimi mesi le relazioni diplomatiche si sono caratterizzate per gli alti e bassi, le frizioni e le incomprensioni.
Conclusa l’attività legislativa, il Parlamento insediato nel 2016 è decaduto. Vengono meno, quindi, le premesse che hanno permesso alla Spagna, e ad altri Paesi, di riconoscere Juan Guaidó come presidente “ad interim” del Venezuela. Anche così, Guaidó è ritenuto un “fondamentale leader oppositore” e importante punto di riferimento.
La presunta complicità spagnola nella fuga dal Venezuela verso Madrid del leader dell’opposizione, Leopoldo López, prima e la visita della ministra degli Esteri spagnola, Arancha González Laya, a Cúcuta in Colombia, hanno creato malumore e irritazione nel governo di Maduro.
Nel corso della tappa venezuelana, la Sottosegretaria Gallach ha sostenuto colloqui con i rappresentanti dell’Onu e delle ONGs che operano nel Paese. Non è mancato l’incontro con i rappresentati dell’aziende spagnole.
Redazione Caracas