Messa di Pasqua in sala cinema, è polemica

Papa Francesco celebra la Messa di Pasqua 2021 nella Basilica di San Pietro.
Papa Francesco celebra la Messa di Pasqua 2021 nella Basilica di San Pietro. ANSA/Filippo MONTEFORTE / POOL / AFP

MODENA. – Una messa di Pasqua proiettata in una sala cinema parrocchiale ha acceso una piccola rivolta degli operatori di spettacolo. Per dare modo a più fedeli possibili di seguire celebrazione, la parrocchia di Fiorano Modenese, Comune del comprensorio ceramico in provincia di Modena, domenica ha aperto infatti anche la sala del cinema del teatro parrocchiale.

Qui è stata proiettata la funzione religiosa sullo schermo, dove hanno trovato posto coloro che per le norme sul distanziamento non sono potuti entrare in chiesa. Ma è scoppiata la polemica visto che le sale cinematografiche e teatrali sono chiuse da tempo, causa restrizioni Covid.

A insorgere sui social network è stato Gino Andreoli, un artista noto a livello locale: “C’era proprio necessità di utilizzare quel luogo? E’ di proprietà della parrocchia, non viene utilizzato a scopo di lucro ma solo per eventi benefici, ma resta un cinema/teatro e, sicuro che il parroco non abbia trasgredito nessuna legge, mi domando: non è poco rispettoso nei confronti di quelle persone che in luoghi identici lavorano e da oltre un anno non possono farlo?”.

Un post che ha scatenato una miriade di reazioni che ha portato la comunità a dividersi sul tema tra chi ha trovato la decisione della Parrocchia “dettata da carità e intelligenza, per dare modo a un numero maggiore di fedeli di seguire la messa, con distanziamento, mascherine, sedute igienizzate e porte aperte” e altri invece come una “trasgressione delle regole”.

Anche se lo stesso Andreoli ha precisato che “non si contesta la legittimità della scelta, ma il senso della stessa”. Il parroco, don Antonio Lumare, ha replicato con stupore: “Non so se dovessimo chiedere un permesso: abbiamo utilizzato lo spazio del cinema/teatro come un salone: ci sono 400 posti, e all’interno della sala c’erano una settantina di persone, tutte controllate e distanziate con gli stessi accorgimenti attuati anche in chiesa. Non era nostra intenzione offendere nessuno, ma solo garantire un’opportunità ai fedeli, che tra l’altro hanno assistito ad una cerimonia trasmessa via cavo, non a una rappresentazione artistica di nessun genere”.

La Diocesi di Modena non ha espresso posizioni ufficiali, ma da quanto si apprende appoggia l’iniziativa personale del parroco, che avrebbe agito rispettando le normative, per permettere a più fedeli di assistere ad una messa importante come quella pasquale e non certo con l’intento di fare uno smacco al settore dello spettacolo.