Lutto nel mondo del calcio, muore l’italo-venezuelano Gaetano Luongo

Gaetano Luongo alza la coppa del 12esimo scudetto del Caracas. foto cortesia

CARACAS – A pochi giorni dal fischio d’inizio della Liga FutVe, gli amanti della palla a chiazze hanno ricevuto una triste notizia: é morto Gaetano Luongo! L’italo-venezuelano é lo storico magazziniere del Caracas con cui ha collezionato ben 12 scudetti.

Luongo, era nato a Piro (provincia di Salerno) il 4 aprile 1959. Pochi anni dopo intraprese il viaggio verso il Venezuela insieme alla mamma ed i suoi fratelli (suo padre era già nella terra di Bolívar in cerca di fortuna).

Appena adolescente, inizia a lavorare per mantenere la famiglia. Gaetano é stato una sorta di tuttofare: da lucidare le scarpe a pulire le scale, in alcune occasioni ha fatto anche da fattorino. Dopo aver concluso il ‘bachillerato’  lavorò anche in un negozio che vendeva ricambi per automobili dove ricoprì diversi ruoli: venditore, fattorino e magazziniere.

Ha cercato anche di giocare a calcio con il Central Maiderense, ma senza fortuna. Il suo amore per la palla a chiazze era tale che decise di lavorare in questo mondo ricoprendo altri ruoli. Su invito di Vieira ed Argenis Padrón inizia a lavorare come magazziniere della squadra lusitana. Qui inizia la storia di uno dei personaggi più amati dai calciatori della Primera División.

Come mi confessò il giorno che lo intervistai, mi disse: “Il mio lavoro, qui a Cocodrilos Sport Park, inizia alle 5 del mattino. I calciatori e lo staff della squadra devono trovare tutto pronto quando iniziano gli allenamenti”

Come magazziniere ha avuto l’onore di sistemare l’armadietto a personaggi del calibro di César Baena, Roberto Cavallo, Alejando Cichero, Gabriel Cichero, Dario Figueroa, Juan García, Josef Martínez, Miguel Mea Vitali, Rubert Quijada Fasciana, José Manuel Rey, Gabriel Miranda, Stalín Rivas, Noel Sanvicente e tanti altri.

In quasi 50 anni nel mondo del calcio può vantare il record di essere il magazziniere più vincente del FutVe con 12 scudetti: tutti quelli del Caracas, la sua squadra del cuore. Aveva sempre detto che avrebbe lavorato con i Rojos del Ávila finché il corpo avrebbe retto e cosí é stato.

(di Fioravante De Simone / redazione Caracas)