Eataly chiude store Bari e Forlì ma conferma piani

Pubblico all' interno di uno store Eataly.
Pubblico all' interno di uno store Eataly. ANSA/STEFANO PORTA

TORINO. – La crisi colpisce anche Eataly, la creatura di Oscar Farinetti, simbolo del food  italiano di qualità, 40 punti vendita nel mondo. Chiudono definitivamente i negozi di Bari e Forlì. I due punti vendita,  con attività di ristorazione e complessivamente 80 dipendenti, non riapriranno neppure quando l’emergenza sanitaria dovuta al Covid sarà finita.

“La decisione è maturata su fattori di contingenza locale aggravati dalla pandemia”, spiega l’azienda che conferma “i piani di sviluppo”. “Bari e Forlì sono gli unici negozi che non verranno riaperti – si legge in un breve comunicato – e la priorità oggi riguarda la situazione del personale e lavorare con le organizzazioni sindacali in modo fattivo e collaborativo per ridurre gli impatti di stabilità reddituale sul personale dei due negozi”.

Lo store di Bari, 51 dipendenti,  era stato aperto nel 2013 nell’area della Fiera del Levante; quello di Forlì con 30 lavoratori nel 2014 in un palazzo storico della città,  su iniziativa di un’azienda separata, Romagna Eataly, proprietà 50% di Farinetti e 50% di un partner locale.

I sindacati parlano di “una doccia fredda” e chiedono garanzie per l’occupazione. “Abbiamo ricevuto il 6 aprile una telefonata che ci anticipava la comunicazione di chiusura, fatta ai dipendenti nel pomeriggio” racconta Raffaele Batani, segretario generale della Filcams Cgil di Forlì, “una decisione drastica, che non ha minimamente preso in considerazione la possibilità di coinvolgerci per trovare soluzioni”.

Di “mancanza di confronto” parla anche Antonio Miccoli, segretario generale della Filcams Cgil di Bari: “Eataly deve percorrere ogni possibilità di soluzione tesa al mantenimento dell’investimento su Bari, anche valutando eventuali location alternative viste le difficoltà di rilancio del quartiere fieristico. Per questo, prosegue Miccoli, “coinvolgeremo le istituzioni locali per affrontare questa ennesima vertenza occupazionale”.

Per la Filcams nazionale “la notizia delle chiusure è un pessimo segnale per tutto il settore della ristorazione: la riduzione della rete dei punti vendita da parte di Eataly significa riduzione dei posti di lavoro, ma anche la fine di un progetto che per ora era stato di espansione. Faremo di tutto per sostenere la vertenza dei lavoratori e delle lavoratrici impiegati nei due punti vendita in chiusura e chiederemo all’azienda di impegnarsi per il mantenimento degli investimenti e del perimetro occupazionale esistente”.

(di Amalia Angotti/ ANSA).