Karate, Antonio Díaz: “I Giochi di Tokio, un sogno che si avvera!”

Díaz sogna il podio nei Giochi Olimpici di Tokio. foto cortesia

CARACAS – Oggi il karate si presenta al pubblico come pratica sportiva basata sul combattimento senza armi, è in realtà un’espressione complessa della civiltà orientale. Tutti i popoli del mondo hanno sviluppato, ad un certo momento della loro storia, una cultura del combattimento; ma nella loro mentalità i popoli dell’oriente non dimenticarono che l’addestramento al combattimento è una preziosa forma educativa e vollero mantenerla nelle espressioni fisiche e morali. Si può quindi riassumere che il karate è un’arte; una disciplina che si applica a mani nude e che rafforza il corpo e lo spirito ed ha origini giapponesi.

Il karate è un’attività completa ed una filosofia di vita. Dal punto di vista della formazione fisica il karate, usando i 4 arti indistintamente e un’infinita varietà di posture e schemi motori, risulta una delle pratiche sportive più complete. Il praticare questa disciplina contribuisce ad irrobustire la struttura ossea, articolare e muscolare.

Da più di 20 anni, il venezuelano Antonio Díaz pratica questo sport. La prima volta che ha indossato il kimono, il piccolo Díaz sognava di rappresentare il suo paese nei Giochi Olimpici. E finalmente per quelli di Tokio, il karate farà il suo ingresso nel programma olímpico.

“Credo che ho le carte in regola per aspirare ad una medaglia!” ha dichiarato in un’intervista il karateka nato 41 anni fa a Caracas.

Nei 25 anni di carriera Díaz ha vinto 8 medaglie ai mondiali nella specialità del kata, distribuite nel seguente modo: 2 ori, 1 argento e 5 bronzi. Nessuno ha vinto più medaglie di lui. Per questo motivo, nel 2014, aveva pensato di appendere il suo kimono e cinturone nero al chiodo. Ma quando ha saputo che il karate stava per entrare nel programma olimpico ha allungato la sua carriera per arrivare al torneo dei 5 cerchi.

“Mentre guardavo i Giochi di Rio, pensavo: tra 4 anni io sarò tra i protagonisti o li guarderò in televisione. Non ci ho pensato due volte ed ho detto: voglio esserci!”

Dopo lo stop forzato a causa del Covid-19, Díaz ha iniziato di nuovo a gareggiare nella Premier League di Istanbul. L’evento é servito non solo per misurarsi con i migliori del mondo, ma anche per rivedere gli amici che gli ha regalato questo sport.

(di Fioravante De Simone / redazione Caracas)