Saranno vaccinati i connazionali iscritti all’Aire temporaneamente in Italia

Medici ed infermieri al lavoro nei reparti di terapia intensiva dell' ospedale modulare Covid allestito nell'area dell'Ospedale del Mare e Napoli
Medici ed infermieri al lavoro nei reparti di terapia intensiva

MADRID – Una buona notizia per gli iscritti all’Aire che si trovano temporalmente in Italia. Una nuova ordinanza emessa dal Commissario per l’emergenza Covid, generale Francesco Paolo Figliolo, contempla la possibilità che i cittadini iscritti all’Aire, temporalmente in Italia, possano ricevere il vaccino anti-Covid. La stessa ordinanza apre la possibilità di accedere al vaccino anche  ai dipendenti delle istituzioni dell’Ue e i relativi familiari a carico e il loro personale che vivono nel territorio nazionale; gli agenti diplomatici e il personale tecnico-amministrativo delle missioni diplomatiche e i relativi familiari a carico che vivono nel territorio nazionale; il personale di enti e organizzazioni internazionali e i relativi familiari a carico del personale dei medesimi enti e organizzazioni che vivono sul territorio nazionale.

Per quel che riguarda i cittadini Aire in Italia, l’ordinanza si riferisce nello specifico, a quei connazionali rientrati in Patria nell’ultimo anno che non hanno la possibilità di tornare nei paesi di residenza a causa. I provvedimenti restrittivi approvati dai relativi governi a conseguenza del lockdown e la cancellazione di molti voli, soprattutto oltreoceano, rappresentano spesso ostacoli insuperabili.

 

 

Come è noto, con l’iscrizione all’Aire il cittadino perde automaticamente, oltre al tesserino sanitario, il diritto alle prestazioni sanitarie e ospedaliere in Italia, a meno che abbiano carattere d’urgenza.

La pandemia ha sparigliato le carte in tavola. Infatti, molti cittadini residenti all’estero, negli ultimi mesi, sono tornati in Italia o per assistere i familiari ammalati o perché hanno perso il posto di lavoro. Ovviamente, negare a loro il diritto al vaccino sarebbe stato mettere a repentaglio non solo la loro salute e quella dei familiari ma anche quella delle persone con cui hanno contatto.

Il Senato, giorni fa, approvando l’ordine del giorno proposto da Italia Viva, apriva la porta d’accesso al vaccino ai “connazionali Aire”. E permetteva di superare gli ostacoli creati dalla carenza del tesserino sanitario, del medico di base e, il più delle volte, anche del codice fiscale . Tutte difficoltà, dal punto di vista della procedura burocratica, a quanto pare superate.

Immediata la reazione del Cgie che da mesi faceva presente la situazione discriminatoria di cui erano oggetto “i cittadini italiani residenti all’estero iscritti nei registri consolari (Aire) ed alcuni pensionati in materia sanitaria, temporaneamente residenti in Italia, ai quali per ragioni puramente amministrative, legate al possesso della lettera sanitaria e della Carta d’identità, veniva negato il diritto alla vaccinazione contro il coronavirus”.

In una nota, a commento dell’ordinanza emessa dal Commissario per l’Emergenza Covid, il Cgie ricorda che   “gli italiani residenti all’estero non sono iscritti al sistema sanitario nazionale e di conseguenza non posseggono la tessera sanitaria per le prestazioni sanitarie. Con la nuova ordinanza il Sistema Tessera Sanitaria genererà uno specifico codice, che consentirà la somministrazione delle dosi. In fase di prenotazione e iniezione saranno poi le regioni e le province autonome a verificare che tutti i dati siano corretti, grazie alle informazioni messe a disposizione del sopracitato Sistema Tessera Sanitaria. L’ordinanza estende il diritto della vaccinazione anche al personale diplomatico dell’UE e i relativi famigliari in quiescenza, agli agenti diplomatici e al personale di enti e organizzazioni internazionali che vivono e lavorano in Italia”.

E prosegue sottolineando che l’ordinanza del generale Figliolo, “sollecitato più volte”, dispone anche agli iscritti all’Aire la somministrazione del vaccino anti covid-19, “nel rispetto del principio di reciprocità e tenuto conto dei criteri e delle indicazioni fornite dal Piano strategico”.

Il Cgie, quindi, ha ringraziato “tutti i parlamentari eletti nella circoscrizione estero, che si sono impegnati per risolvere questa incongruenza. Il Cgie provvederà ad avvisare, attraverso l’Anci, le amministrazioni locali degli 8 mila comuni italiani per informarle su questa importante ordinanza”.

L’iniziativa del Generale Figliolo è stata così commentata dal deputato Massimo Ungaro, di Italia Viva:

– Questa misura aiuterà tantissimi concittadini che si trovano in Italia finora esclusi dalla campagna vaccinale, tra cui molte persone anziane, fragili o con patologie.

Dal canto suo, Laura Garavini, senatrice di Italia Viva, in una nota ha affermato che “in questo modo il Governo dà attuazione all’impegno assunto con l’approvazione della mozione di Italia Viva al Senato e dell’ordine del giorno del collega Massimo Ungaro alla Camera”.

Anche le deputate del Partito Democratico,  Francesca La Marca e Angela Schiró, con una nota congiunta, hanno espresso soddisfazione per quello che considerano “un atto di giustizia e di solidarietà, che è anche utile al positivo svolgimento della campagna vaccinale in quanto non lascia pericolosi varchi aperti nell’indispensabile piano di vaccinazioni”.
Nella nota, poi precisano che “da una prima lettura dell’ordinanza sembra che sia stata accolta anche la nostra seconda sollecitazione, quella di semplificare le procedure in modo che la richiesta e l’effettiva vaccinazione non diventino un ennesimo calvario burocratico per gli interessati”.

“Infatti, a differenza di altre categorie pure considerate nell’ordinanza – prosegue la nota -, per la verifica dell’iscrizione Aire sarà consentito da parte degli uffici sanitari l’accesso diretto agli elenchi gestiti dal Ministero dell’interno. Poiché il Ministero delle Finanze, entro cinque giorni dall’emanazione dell’ordinanza, emanerà i criteri operativi dell’applicazione della stessa, – precisano – ci riserviamo di compiere un’ulteriore verifica nel senso della praticabilità della norma, che ci auguriamo sia la più fluida possibile”.
E concludono:

“Intanto, diamo atto al Governo di avere prontamente raccolto le sollecitazioni in tal senso e, in particolare, ringraziamo il Ministro Speranza e il Generale Figliuolo per la loro apertura e operosità”.

Resta aperto il capitolo degli italiani attualmente all’estero, soprattutto quelli residenti in America Latina. Infatti, se il sistema sanitario nei paesi europei, come ad esempio in Spagna, funziona e assicura a tutti la vaccinazione contro il coronavirus, in America Latina la sanità pubblica e precaria e in casi come il Venezuela pressoché inesistenti.

Redazione Madrid