ROMA. – Una maxi multa da 12 milioni di dollari per abuso di posizione dominante nel mercato delle applicazioni. E’ la sanzione che la Russia infligge a Apple nelle ore in cui l’azienda di Cupertino rilascia un aggiornamento del suo sistema operativo per iPhone che rappresenta una svolta nella privacy per gli utenti e cambierà il mondo della pubblicità online.
La multa inflitta dal Servizio federale russo Antimonopoli è la conclusione di una indagine avviata nel 2019 per una denuncia della società Kaspersky Lab; nel 2020 Antimonopoli ha riconosciuto Apple come “compagnia che limita la concorrenza nel mercato della diffusione delle applicazioni”.
Da tempo Mosca spinge per l’adozione di software autoctoni e per ridurre la dipendenza da società straniere. Cupertino ha fatto sapere – riporta la Tass – che “rispetta il Servizio federale russo ma non condivide la decisione presa e continuerà a ricorrere in appello nel modo stabilito”.
Secondo indiscrezioni del Financial Times, anche l’antitrust europeo però sarebbe pronto a giorni ad accusare formalmente il colosso tecnologico per controllo anticoncorrenziale del suo App store. Anche questa indagine è stata aperta a Bruxelles nel giugno 2019, dopo che la svedese Spotify aveva denunciato Apple all’Antitrust Ue per aver limitato l’accesso ai servizi di streaming musicale dei rivali e imposto una royalty del 30% agli sviluppatori di app.
I regolatori europei hanno accolto il ricorso, ritenendo che le pratiche di Apple possano incidere sui consumatori impedendo loro di accedere ad una scelta più ampia e a prezzi più bassi. Ad essere critiche con Apple, ma per altri motivi, anche un insieme di società tecnologiche tra cui Facebook e del settore della pubblicità, per una nuova funzionalità privacy che dà agli utenti più controllo sul tracciamento dei loro dati.
La funzione si chiama ‘App Tracking Transparency’ e dopo mesi di test è stata rilasciata da poche ore con l’aggiornamento del sistema operativo iOS 14.5. In pratica attraverso un avviso gli utenti potranno decidere se le app scaricate sull’iPhone possono condividere o meno i loro dati, usati per personalizzare le inserzioni, a volte a loro “insaputa e senza permesso”, sottolinea Apple in un video in cui spiega la nuova funzione.
“Le tue informazioni sono in vendita, sta a te decidere cosa fare, tu sei un prodotto”, ricorda il colosso tecnologico a chi ancora non se ne fosse accorto. In Germania, contemporaneamente al rilascio di questa funzione, un gruppo di aziende ha presentato una denuncia all’antitrust affermando che i profitti crolleranno del 60% e che gli sviluppatori saranno costretti a cambiare il modello di business, passando da app con inserzioni pubblicitarie ad app a pagamento.
La scelta di Apple potrebbe influire però anche sull’approccio di Google alla pubblicità e alla privacy. Poche settimane fa il motore di ricerca ha annunciato che vuole cancellare i cookie dal web e ha avviato dei test per una nuova tecnologia chiamata FLoC. Infine, secondo Bloomberg, anche Big G sarebbe pronta a lanciare con le prossime versioni del sistema operativo Android – rivale di Apple – una funzione per consentire agli utenti di non essere tracciati da siti e app.
(di Titti Santamato/ANSA)