Ancora arrivi migranti, a Lampedusa si teme il peggio

Una dozzina di migranti sono stati portati sulla pi√π grande delle Pelagie a bordo di una motovedetta della capitaneria di porto, Lampedusa 21 settembre 2020. Una dozzina di migranti sono stati portati sulla pi√π grande delle Pelagie a bordo di una motovedetta della capitaneria di porto, Lampedusa 21 settembre 2020. Una dozzina di migranti sono stati portati sulla pi√π grande delle Pelagie a bordo di una motovedetta della capitaneria di porto, Lampedusa 21 settembre 2020. Una dozzina di migranti sono stati portati sulla pi√π grande delle Pelagie a bordo di una motovedetta della capitaneria di porto, Lampedusa 21 settembre 2020. Una dozzina di migranti sono stati portati sulla pi√π grande delle Pelagie a bordo di una motovedetta della capitaneria di porto, Lampedusa 21 settembre 2020. Una dozzina di migranti sono stati portati sulla pi√π grande delle Pelagie a bordo di una motovedetta della capitaneria di porto, Lampedusa 21 settembre 2020. Una dozzina di migranti sono stati portati sulla pi√π grande delle Pelagie a bordo di una motovedetta della capitaneria di porto, Lampedusa 21 settembre 2020. Una dozzina di migranti sono stati portati sulla pi√π grande delle Pelagie a bordo di una motovedetta della capitaneria di porto, Lampedusa 21 settembre 2020.
Una dozzina di migranti sono stati portati sulla pi√π grande delle Pelagie a bordo di una motovedetta della capitaneria di porto, Lampedusa 21 settembre 2020. ANSA/ELIO DESIDERIO

PALERMO. – “La sensazione”, dice il sindaco di Lampedusa, è che “con l’arrivo della bella stagione ci saranno sbarchi di massa”, perché “da qualche settimana ha ripreso impulso la rotta libica con barconi carichi di migranti” mentre “di barchini con tunisini a bordo se ne vedono meno”.

In poche ore nell’hotspot si è toccato il picco di 723 persone, a poco a poco il centro è stato “svuotato: 274 migranti sono stati trasferiti nella nave quarantena Allegra, che si trova in rada, e altri 190 sono stati portati col traghetto, stamattina, a Porto Empedocle e poi nel centro di Caltanissetta.

Solo il mare grosso e il forte vento ha impedito altri arrivi con le navi delle ong, in particolare Sea Watch, che ha 400 naufraghi a bordo, impegnate in diversi soccorsi. E a pochi giorni dal naufragio che ha provocato oltre 100 morti al largo della Libia, nelle stesse acque l’Oim segnala una nuova tragedia:

“Abbiamo ricevuto notizia di un altro naufragio oggi al largo della Libia. Al momento recuperati 11 corpi. Per ora risultano esserci solo 12 sopravvissuti, riportati in Libia” afferma in un tweet di Flavio Di Giacomo, portavoce dell’Organizzazione mondiale per le migrazioni.

Due navi mercantili erano state inviate dalla Guardia Costiera italiana in soccorso di una barca, segnalata da un cittadino libico e da Alarm Phone, partita ieri sera da Zuara con 97 persone a bordo. Il barcone, in effetti, è stato avvistato da un velivolo Frontex alla deriva in area di responsabilità Sar libica.

La Guardia costiera libica, che ha assunto il coordinamento, ha inviato una propria motovedetta che non è riuscita a raggiungere il punto a causa di avverse condizioni meteo marine. E ha chiesto la collaborazione della Guardia Costiera italiana al fine di dirottare i mercantili più vicini, secondo quanto previsto dalle convenzioni internazionali in materia ricerca e soccorso in mare. In azione un supply vessel e una petroliera.

E un motoveliero con a bordo una sessantina di migranti invece è stato intercettato da mezzi navali della GdF al largo del Capo di Leuca; a bordo anche 7 donne e 13 minori, alcuni dei quali molto piccoli. L’imbarcazione è stata condotta nel porto di Santa Maria Leuca dove i migranti sono stati soccorsi dai volontari della Croce Rossa e dai medici.

E ieri la Guardia costiera tunisina è riuscita a salvare 172 migranti di nazionalità africana, che si trovavano in rotta verso le coste europee a bordo di un gommone, a nord di Zaouia. Dell’episodio riferisce anche l’Oim in LIbia su Twitter scrivendo che ieri “172 migranti, tra cui donne e bambini, sono stati rimpatriati in Libia dalla guardia costiera. Le nostre squadre hanno fornito assistenza di emergenza a oltre 600 migranti intercettati nelle ultime 48 ore. Ribadiamo che la Libia non è un porto sicuro”.

L’aumento dei nuovi arrivi di migranti ha provocato anche polemiche politiche: “E’ inaccettabile, abbiamo scritto al presidente Draghi e ai ministeri della Salute e degli Interni: oltre a controllare chi arriva in aereo dai Paesi a rischio, fra Covid e varianti, è doveroso anche bloccare barchini e barconi per rispetto degli Italiani, dei loro sacrifici, della loro salute, della loro sicurezza”, protesta il leader della Lega, Matteo Salvini.