La strage sul lavoro, muore schiacciato nel Parmense

Guanti da lavoro fotografati in un cantiere edile di Pontedera
Guanti da lavoro fotografati in un cantiere edile di Pontedera (Pi).FRANCO SILVI/ANSA

PARMA. – Quattordici quintali di mangime per animale improvvisamente sono finiti su di lui intrappolandone le gambe, il tronco e parte del volto. Sotto quel peso ha subito perso conoscenza e il suo cuore si è fermato. È morto così, ieri sera intorno alle 21.30, Andrea Recchia, operaio di 37 anni originario di Montalbano Jonico, paese della provincia di Matera, in uno stabilimento di produzione mangimi di Chiozzola di Sorbolo, comune alle porte di Parma.

Un altro incidente sul lavoro che si aggiunge alla scia di sangue dell’ultima settimana: Luana D’Orazio, stritolata lunedì da un orditoio a Prato, Cristian Martinelli, morto mercoledì in una ditta di Busto Arsizio e Maurizio Gritti, travolto ieri in un cantiere edile della bassa Bergamasca.

Secondo una prima ricostruzione dell’accaduto nel Parmense, ora al vaglio degli inquirenti, Andrea Recchia stava movimentando alcuni sacchi quando con il suo muletto ne avrebbe inavvertitamente lacerato uno. A quel punto sarebbe stato travolto dal mangime che è fuoriuscito con violenza dal sacco e che lo avrebbe investito in pieno senza lasciargli scampo. Gli avrebbe schiacciato in particolare il torace e bloccato ogni possibilità di respirare.

I soccorsi dei colleghi sono stati immediati, poi hanno tentato di rianimarlo i medici del 118. A lungo sull’uomo si è cercato di far riprendere il battito cardiaco, tentativi purtroppo vani: l’operaio non si è più ripreso. Insieme ai soccorsi sul posto sono arrivati i carabinieri e gli addetti della medicina del lavoro. Lo stabilimento è stato messo sotto sequestro e la Procura di Parma ha aperto un fascicolo di indagine. La salma del 37enne sarà sottoposta ad autopsia.

Andrea Recchia era arrivato a Parma con la fidanzata dopo essere stato assunto dall’azienda di mangimi sorbolese. Nel paese di origine, in Basilicata, era comunque molto conosciuto. Piero Marrese, sindaco di Montalbano Jonico e presidente della provincia di Matera, lo ha ricordato con un messaggio sui social: “Esprimo la mia vicinanza e quella di tutta la comunità montalbanese alla famiglia Recchia – ha scritto – Un ragazzo simpatico e solare, così lo ricorderemo. Purtroppo il momento che stiamo attraversando non consente di stare vicini fisicamente alla famiglia, pertanto lo faremo attraverso i nostri pensieri e le nostre intenzioni personali”.

Ieri sera sul luogo della tragedia si è recato il sindaco di Sorbolo Mezzani, Nicola Cesari. “Sono notizie che lasciano tanto sgomento – ha sottolineato – È l’ennesima tragedia sul lavoro. Una giovane vita spezzata, ieri sera, in una attività alle porte del paese. Siamo vicini ai familiari in questa terribile vicenda”.

Sulla vicenda il dolore ma soprattutto il grido d’allarme per la sicurezza sui luoghi di lavoro da parte dei sindacati. “Un dramma inaccettabile – ha sottolineato il segretario generale Ugl, Paolo Capone – La Ugl di Parma si stringe al cordoglio della famiglia e sempre più fermamente ribadisce che non avremo pace fino a quando la sicurezza sul lavoro non sarà prioritaria in ogni azienda”.

“Li chiamano incidenti – scrivono i segretari della Flai nazionale Sara Palazzoli e Andrea Gambillara – ma non vi è nulla di accidentale, vi è semmai la mancanza di controlli, il non rispetto delle norme e leggi vigenti, poca attenzione a prevenzione e sicurezza”.

“La sicurezza sul lavoro deve diventare una grande vertenza nazionale. Dobbiamo fermare questa strage silenziosa che porta via ogni anno più di 1.200 persone”, ha detto il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, che a istituzioni e imprese chiede “impegni e investimenti coerenti”.

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