Tokyo: Bach rinvia, atletica testa Olimpiadi ovattate

Il presidente del Cio, Thomas Bach.
Il presidente del Cio, Thomas Bach. (ANSA)

TOKYO- Tribune vuote, grida di incitamento registrate, con tanto di aumento d’intensità quando la gara sta per finire,  la musica “stile Nba” e il rumore dei passi che “sbattono” sulla pista, anche questo obviamente  registrato, e diffuso dagli altoparlanti dell’impianto.

Mentre il presidente del Cio Thomas Bach rinvia la visita a Tokyo per motivi di sicurezza legati all’emergenza sanitaria, nella capitale giapponese un meeting di atletica ha “collaudato” lo stadio olimpico, 68mila posti tutti vuoti. É stata la prova generale di ciò che potrebbero essere le gare di atletica, e non solo quelle, della prossima Olimpiade, se a giugno verrà deciso che si svolgeranno completamente a porte chiuse.

Intanto questa riunione si è svolta senza pubblico e con le grida registrate e le “marcette” a spingere gli atleti, in un’atmosfera che non dovrebbe mai essere quella dell’Olimpiade festa dei popoli.

A questo meeting della “regina degli sport” che ha testato l’impianto che dovrebbe ospitare anche le cerimonie di apertura e chiusura, hanno preso parte più di 400 concorrenti, dei quali solo 9 provenienti dall’estero. Fra loro l’ex re dei 100 metri Justin Gatlin, stagionato sprinter Usa in cerca di un posto nell’Olimpiade giapponese,  e che, in attesa dei Trials, si è messo alla prova vincendo questa prova nello stadio dei Giochi.

“É stato veramente strano gareggiare in uno stadio senza pubblico – il commento di Gatlin -, come se fosse stato un test cronometrato o una di quelle sfide che a volte si fanno tra compagni di squadra alla fine di un allenamento. Mi auguro che non succeda all’Olimpiade”. “Comunque voglio dire – ha aggiunto Gatlin -, che qui mi sono sentito sempre al sicuro: ogni giorno mi hanno fatto un test salivare o con tampone nasale. La ‘bolla’ ha funzionato’: l’unica volta che sono uscito è stata per andaré a gareggiare. Comunque spero che ai Giochi gli organizzatorisiano un po’ più ‘flessibili'”.

E, infatti, e non a caso, tra i nove “stranieri” del meeting c’è stato anche chi ha sottolineato che “non ci facevano neanche prendere una boccata d’aria nel giardino dell’albergo”.

Solo a giugno comitato organizzatore e autorità locali, assieme al Cio, decideranno sulla presenza degli spettatori nei vari impianti, che in ogni caso potranno essere solo giapponesi se prevarrà il sì. Il no agli spettatori dall’estero é stato giá sancito.

Intanto la gente è rimasta fuori dallo stadio Olimpico e ne ha approfittato, in tutto un centinaio di persone, per dare vita a una manifestazione contro i Giochi. Grida e  cartelli di protesta hanno sottolineato che non si possono spendere soldi per un’Olimpiade con una pandemia ancora in corso.

L’ultimo sondaggio dello Yomiuri Shimbun ha stabilito che il 59% degli intervistati vorrebbe la cancellazione definitiva dell’Olimpiade, mentre in Parlamento il Premier Yoshihide Suga ha dovuto ribadire di non aver mai messo “i Giochi davanti a tutto: prima vengono le vite e la salute del popolo giapponese”. Così, più che mai, ci si chiede che Olimpiade sarà questa di Tokyo. (ANSA-AFP).

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