Coronavirus in Italia: nelle terapie intensive gli ingressi più bassi di sempre

Napoli: folla sul lungomare. Napoli 9 Maggio 2021
Napoli: folla sul lungomare. Napoli 9 Maggio 2021 ANSA/CESARE ABBATE/

ROMA. – L’andamento dell’epidemia di Covid-19 in Italia nelle ultime settimane sta mostrando i segni di un generale miglioramento. Difficile dire quanto facciano ancora sentire i loro effetti le misure di mitigazione dell’ultimo periodo: lo si potrà vedere con più chiarezza solo nei prossimi giorni.

I dati del ministero della Salute indicano che i nuovi casi positivi al virus SarsCoV2 sono stati 5.080, contro gli 8.292 del giorno precedente; sono stati individuati per mezzo di 130.000 tamponi, tra molecolari e antigenici rapidi, contro i 226.006 del giorno prima. Di conseguenza l’indice di positività è salito leggermente, dal 3,7% al 3,9%.

Il dato relativo ai nuovi casi conferma la tendenza osservata nell’ultimo periodo. “In generale si è appena conclusa un’altra settimana di valori positivi”, osserva il fisico Giorgio Sestili, fondatore della pagina Facebook ‘Coronavirus-Dati e analisi scientifiche’ e del network di comunicazione della scienza ‘giorgiosestili.it’.

Nell’ultima settimana, per esempio, “i nuovi casi sono diminuiti del 19% rispetto quella precedente” e in quelle ancora precedenti, aggiunge, “si erano registrati di volta in volta cali dell’11%, dell’8% e dell’1%: è come se ci fosse stata un’accelerazione della decrescita”. Inoltre, rileva, “con la nuova media di 9.500 casi a settimana, per la prima volta dall’estate scorsa si è scesi sotto la media di 10.000 casi giornalieri”.

Nelle ultime 24 ore i decessi hanno visto un incremento, da 139 a 198, ma su scala settimanale anche in questo caso la tendenza è quella di una progressiva riduzione. Negli ultimi 7 giorni, per esempio, si è osservata una riduzione del 15%: “è un dato incoraggiante – dice Sestili – e in linea con la riduzione, compresa fra il 14% e il 17%, che si sta osservando da alcune settimane”.

Per quanto riguarda i ricoveri nei reparti Covid, in 24 ore se ne sono registrati 7 in più in 24 ore, per un totale di 15.427.Nelle terapie intensive i nuovi ingressi si sono ridotti da 103 a 80 nell’arco di 24 ore; nei ricoveri si registra una riduzione di 34 unità rispetto al giorno precedente, nel saldo quotidiano tra entrate e uscite, per un totale di 2.158.

Particolarmente incoraggiante è la tendenza registrata nelle ultime settimane e relativa ai nuovi ingressi, che hanno toccato il numero più basso dall’inizio dell’epidemia, con una riduzione del 15%: “corrisponde al valore più basso di sempre”, osserva Sestili. E’ un dato “frutto di una doppia combinazione di fattori: da una parte la diminuzione dei contagi grazie alle misure di contenimento, e dall’altro le vaccinazioni, grazie alle quali meno anziani stanno entrando in terapia intensiva”, osserva.

La vaccinazione è infatti in fase avanzata e hanno ricevuto almeno una dose il 90% degli over 80, il 70% degli over 70 e 43% degli over 60. “Il vantaggio è chiaro – aggiunge – considerando che la prima dose è già sufficiente per scongiurare la malattia grave”.

A rilevare la tendenza positiva per le terapie intensive è anche l’Agenzia Nazionale per i Servizi sanitari regionali (Agenas), che rileva come il numero di queste unità occupate da pazienti Covid si sia attestato al 24%, 6 punti sotto la soglia critica del 30%, tornando così al valore di metà febbraio, ovvero prima dell’effetto della terza ondata pandemica.

Solo Lombardia, Toscana e Puglia superano la soglia di sicurezza. Fra le regioni, infine, i dati del ministero della Salute indicano che l’incremento giornaliero maggiore di nuovi casi c’è stato in Campania (943), seguita da Lazio (680), Sicilia (589), Lombardia (583), Toscana (481), Emilia Romagna (471), Piemonte (346), Veneto e Puglia (247).

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