L’industria riparte: ricavi a mille miliardi nel 2022

Operai al lavoro all'interno di uno stabilimento tessile del napoletano, in un'immagine d'archivio
Operai al lavoro all'interno di uno stabilimento tessile del napoletano, in un'immagine d'archivio.( ANSA/ CIRO FUSCO)

MILANO. – L’industria manifatturiera riparte dopo la contrazione subita nel 2020 a causa della crisi innescata dalla pandemia. Il rimbalzo atteso nel bienio 2021-2022 (+8,4 nel 2021 e +5,3 nel 2022, a prezzi costanti) e la spinta dei prezzi porteranno il fatturato manifatturiero a superare la soglia dei 1.000 miliardi di euro.

É questo il quadro che emerge dall’analisi dei distretti industriali realizzata dall’analisi dei settori industriali realizzata da Prometeia e dalla direzione Studi e ricerche Intesa Sanpaolo.

La conferma di una ripresa della manifattura arriva anche dai risultati finanziari del primo trimestre di numerosi aziende, fatta eccezione per il comparto della moda che sta affrontando anche delle difficoltà legate alle misure di contenimento del coronavirus.

Guardando ad un lasso di tempo più ampio emerge che i ritmi di crescita nel periodo 2023-2025, pur rallentando rispetto al biennio precedente, si manterranno comunque sostenuti (+2,6% in media d’anno, a prezzi costanti).

La transizione verso un’economia più digitalizzata e sostenibile, fortemente sostenuta dal piano nazionale di ripresa e resilienza, offrirà opportunità di rafforzamento della crescita all’intera filiera manifatturiera.

La ripartenza del manifatturiero arriva dopo che il lockdown di marzo-aprile dell’anno scorso ha lasciato un’eredità pesante, con una perdita di fatturato manifatturiero nell’intero 2020 pari a 90 miliardi di euro circa, per un calo tendenziale del 9,3%, inferiore alle attese.

La ripresa dell’attività produttiva nella seconda metà dello scorso anno, i provvedimenti di sostegno alla liquidità delle imprese e una situazione di maggior solidità finanziaria del settore manifatturiero hanno calmierato l’impatto della crisi sui bilanci aziendali.

Secondo l’analisi di Intesa Sanpaolo e Prometeia il calo dei margini e la redditività delle imprese italiane potrà essere gradualmente riassorbito nell’orizzonte al 2025.

Allargando l’orizzonte e guardando all’andamento attuale dell’economia mondiale è possibile prevedere una prospettiva positiva.

L’economia mondiale “ha svoltato. La ripresa globale c’è ed è più rapida delle attese, con un recupero pre-covid prima del previsto”, afferma Gregorio De Felice, chief economist e responsabile studi e ricerche di Intesa Sanpaolo.

Nell’area dell’Euro il secondo trimestre dovrebbe essere di “lieve ripresa – aggiunge – e il grosso arriverà nel trimestre estivo. Per l’Italia siamo arrivati al momento della verità con quel che sarà del Pnrr. Ci giochiamo davvero molto con l’implementazione dei progetti e delle riforme”.

(di Massimo Lapenda/ANSA).

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