Tennis, Paire: “Vinco perdendo”, i francesi: “Buffone”

Il tennista francese Benoit Paire in azione.
Il tennista francese Benoit Paire in azione. ANSA/ EPA/ALI HAIDER

PARIGI. – Benoit Paire continua a guadagnare punti e gettoni, resta ben piazzato nella classifica Atp ma non vince una partita: a Roma, ieri contro Stefano Tartaglia, ha incassato l’ennesima sconfitta, condita dall’abituale sceneggiata (foto col cellulare al segno della pallina giudicata fuori dall’arbitro).

Non fatica, non si danna l’anima per vincere, né per restare al 35/o posto nel mondo. E neppure per spiegare la sua ricetta: “Approfitto del sistema”.

Quella di Paire, 32 anni, sta diventando una favola al contrario: “Sono sempre molto ben piazzato anche se in due anni ho vinto solo due partite” ha confessato. Il suo comportamento ha fatto sbottare l’anziano ex capitano di Davis della Francia Jean Paul Loth, ora commentatore tv: “Benoit non è più un tennista professionista, è un buffone”.

Per L’Equipe – che oggi gli dedica l’impietoso titolo “Chi perde vince” – “ha probabilmente trascorso più tempo a decifrare il sistema nel 2021 che ad allenarsi”.

Il “sistema” è quello della Atp, che in seguito al blocco del circuito dei grandi tornei, da marzo ad agosto 2020 causa pandemia, ha deciso di congelare i punteggi per proteggere i giocatori che non potevano o volevano spostarsi in tempi di Covid-19.

Dopo quella data, l’Atp ha deciso di “scongelare” gradualmente le classifiche fino a tornare a una quasi normalità a fine agosto 2021.

Complicato il congegno di valutazione dei punti dal 2019 e dei criteri di “compensazione” per gli atleti che hanno vinto i tornei in periodo di pandemia, ma il tutto sembra aver giocato in favore di Paire, che ama girare il mondo e sfuggire alle regole anti-Covid troppo rigide della Francia: nella classifica sull’anno sarebbe 129/o, in quella ATP 2021 resta 35/o.

Al suo prossimo torneo, a Ginevra, spiega, “che io sia eliminato o arrivi in finale, non cambia nulla”, spiega. E dopo? “Non sono preoccupato: anche se scendo in classifica, sarò 50/o. Sarò sempre in tabellone. Dovrò soltanto vincere un paio di partite per essere nei Masters 1000 da quest’estate”.

Per indisciplina e per le continue provocazioni, Paire – che grazie al suo quarto posto fra i tennisti francesi sarebbe andato a Tokyo – ha perso il suo pass per le Olimpiadi. Ancora peggio andò nel 2016, quando a Rio fu rimandato a casa per “comportamenti inaccettabili”.

In Francia gli fanno anche i conti in tasca: la sua attività agonistica, fallimentare sportivamente, gli ha fruttato dall’agosto scorso gettoni per 320.159 euro. Quasi nove milioni in carriera, un risultato che lo ha spinto a commentare sui social: “Alla fine, vale la pena essere una schiappa”.

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