Minacce al Presidente Mattarella, undici indagati in tutta Italia

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel corso dell'incontro con una delegazione del CENSIS in occasione dei 50 anni dalla costituzione dell'istituto, al Quirinale,
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel corso dell'incontro con una delegazione del CENSIS in occasione dei 50 anni dalla costituzione dellíistituto, al Quirinale, Roma, 05 maggio 2021. ANSA / Paolo Giandotti - Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica +++ ANSA PROVIDES ACCESS TO THIS HANDOUT PHOTO TO BE USED SOLELY TO ILLUSTRATE NEWS REPORTING OR COMMENTARY ON THE FACTS OR EVENTS DEPICTED IN THIS IMAGE; NO ARCHIVING; NO LICENSING +++

ROMA. – Offese, insulti e minacce attraverso una vera e propria rete di haters attivi sui principali social network. Obiettivo principale il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ma anche le più alte cariche dello Stato. Un network di “odiatori” composto da militanti di estrema destra, sovranisti ma anche impiegati, professionisti ed un professore dell’università del Molise, Marco Gervasoni, attivissimo su Twitter e già finito in passato sulle pagine di cronaca per offese sessiste.

Per questo la procura di Roma ha indagato 11 persone, accusate di offesa all’onore e al prestigio del Presidente della Repubblica e istigazione a delinquere. L’operazione del Ros fa seguito alle indagini avviate già lo scorso agosto nei confronti di un 46enne della provincia di Lecce, accusato degli stessi reati per alcuni post su Twitter.

Gli accertamenti hanno consentito ai carabinieri di certificare e ricostruire l’intera filiera dell’odio sul web, rintracciando i membri in diverse zone d’Italia, da Roma a Padova, fino a Bologna o Torino. Utilizzavano i loro account social per insultare il capo dello Stato con messaggi minatori. “Bastardo”, “Devi morire”, alcuni dei tantissimi post presi in esame dagli investigatori.

In particolare l’ondata di tweet e post è stata registrata durante il lockdown di aprile 2020 ma si è prolungata per quasi uno anno, fino a febbraio di quest’anno e avevano come oggetto critiche feroci alle misure anti Covid. Oggi per gli indagati sono scattate anche le perquisizioni, sia fisiche che sui loro account social.

Il Reparto Indagini Telematiche del Ros ha ricostruito la rete relazionale e le abitudini virtuali dei soggetti coinvolti , tutti tra i 44 e i 65 anni. Gran parte di loro sono vicini ad ambienti di estrazione di estrema destra o sovranisti. Un caso particolare è quello del 53 enne romano Marco Gervasoni, ordinario di Storia Contemporanea all’Università del Molise, finito nel mirino dei carabinieri anche per i suoi contatti e le sue frequentazioni su VKontakte, il cosiddetto “Facebook russo”.

Il professore, attivissimo sui social con più di 20 mila follower su Twitter, già in passato aveva fatto parlare di sé per alcuni insulti sessisti nei confronti di Elly Schlein, vicepresidente dell’Emilia Romagna ed ex europarlamentare la cui foto era stata pubblicata sulla copertina di un settimanale. Oggi, come allora, l’Università molisana è stata costretta di nuovo a prendere le distanze dal docente esprimendo solidarietà al presidente Mattarella.

Il primo filone dell’inchiesta risale ad agosto 2020, quando la procura indagò un 46 enne leccese, un “lupo solitario” che nel corso delle settimane di lockdown cominciò a prendere di mira il presidente della Repubblica con una serie di messaggi offensivi e minacciosi via web. E non è escluso che in futuro altri haters possano finire di nuovo nel mirino della procura.

(di Domenico Palesse/ANSA)

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