Draghi: “Non lasciamo soli i migranti, ma sprint rimpatri”

Il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, alla Camera dei Deputati per il Question time.
Il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, alla Camera dei Deputati per il Question time. (Ufficio Stampa e Comunicazione della Presidenza del Consiglio)

ROMA. – “Il governo non lascerà nessun migrante solo nelle acque italiane”. Nel question time alla Camera, il primo da quando è Palazzo Chigi, il premier Mario Draghi mette innanzitutto un punto su un principio sacrosanto. Ma nel delicato gioco di equilibri della maggioranza di governo, Draghi non può e non vuole limitarsi a questo. Chiama infatti in causa l’Europa e rilancia una strategia dei rimpatri particolarmente cara al centrodestra.

Sui rimpatri “siamo impegnati non solo sul fronte degli Accordi bilaterali, ma anche per il lancio di forme di partenariato europeo”, sottolinea Draghi che, in chiave ricollocamenti, punta all’asse con Germania e Francia. E al Consiglio europeo del 25 maggio, se la situazione sbarchi permarrà sopra il livello di guardia, non è escluso che il dossier sia posto sul tavolo del Consiglio straordinario europeo.

Il governo, sul fronte immigrazione, vuole muoversi su più fronti. Innanzitutto quello dell’emergenza, con i nuovi bandi per le navi-quarantena dove ospitare i migranti in arrivo. Poi c’è il fronte più strettamente diplomatico. L’allarme flussi, spiega lo stesso Draghi, coincide con la “costante instabilità” libica ed è aggravata dalla situazione del Sahel meridionale, punto di partenza di migliaia di immigrati.

Non a caso, mentre Draghi era alla Camera, la titolare del Viminale, Luciana Lamorgese, incontrava l’inviato speciale della Nazioni unite per la Libia, Jàn Kubis. E’ necessario “rafforzare le capacità di gestione delle frontiere terrestri e marittime da parte delle autorità”, è il messaggio di Lamorgese. La ministra il 20 maggio sarà a Tunisi: sul tavolo la questione rimpatri, con la Tunisia che, finora, è l’unico Paese, seppur con numeri ancora minimi, ad attuare la strategia a cui punta non solo l’Italia ma anche l’Europa.

E con Lamorgese, questa volta, ci sarà anche la commissaria Ylva Johansson, pronta dare un “cappello” europeo all’obiettivo di non fermare gli sbarchi, ma le partenze. L’allarme sulle coste africane, tuttavia, è molto alto. Ed è un allarme che, dalle parti della Lega, sentono particolarmente.

Draghi è consapevole che, un cambio di politica, a Bruxelles, nel breve periodo è impossibile, soprattutto in piena emergenza Covid. Per questo, per Roma, l’obiettivo prioritario ora è riattivare il patto di Malta su una redistribuzione volontaria ma ordinata. “Il nostro obiettivo è attivare subito un meccanismo temporaneo di emergenza per il ricollocamento”, sottolinea Draghi, spiegando che sul tema c’è un dialogo con Berlino e Parigi.

E dal ministero degli Esteri tedesco Heiko Maas, arriva prontamente una mano tesa. “La Germania ha partecipato alla ricollocazione dei profughi e lo faremo anche in futuro, l’Italia non può essere lasciata sola”, spiega Maas dopo aver incontrato alla Farnesina Luigi Di Maio che, come Draghi, sottolinea la necessità di riattivare al più presto un meccanismo di redistribuzione.

Ma in Europa, l’Italia, nelle prossime settimane non parlerà solo di migranti. “Le regole del patto di stabilità erano inadeguate e lo sono di più per l’uscita dalla pandemia”, sottolinea Draghi secondo la revisione delle regole deve assicurare “margini di azione più ampi alla politica di bilancio nella sua funzione di stabilizzazione anticiclica. In particolare, dobbiamo incentivare gli investimenti, soprattutto per favorire la trasformazione digitale ed ecologica”.

Se ne comincerà a parlare al Consiglio Ue del 25 giugno. E, in chiave bancaria – con l’entrata in vigore delle nuove regole il 1 gennaio – il capo del governo assicura che, già con delle misure nel decreto sostegni bis, si vigilerà sui rischi legati “all’applicazione troppo severa di queste regole” nel contesto post-pandemico.

Nel frattempo, il premier prepara i suoi appuntamenti internazionali. Venerdì avrà un primo faccia a faccia con un membro del governo Biden, l’inviato speciale per il clima John Kerry. Martedì sarà a Parigi per rilanciare la strategia Covax sui vaccini in vista del Global Health Summit del 21 a Roma. Dove, in presenza, verrà la presidente della commissione Ue Ursula von der Leyen.

(di Michele Esposito/ANSA)

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