Open Italia: Berrettini saluta, Djokovic e Nadal ok

Matteo Berrettini
Matteo Berrettini. EPA/FOCKE STRANGMANN

ROMA. – Gli Internazionali ritrovano il pubblico, ma perdono il padrone di casa Matteo Berrettini  che saluta Roma per mano di Stefanos Tsitsipas in un Foro Italico che invece vede ancora una volta protagonista indiscusso Rafa Nadal.

Lo spagnolo rimanda l’appuntamento per abdicare a un torneo che in carriera ha già vinto nove volte. Nel pomeriggio, infatti, ha infiammato gli oltre mille tifosi (sugli spalti anche Sinner) che hanno popolato il centrale per la sfida del maiorchino con Shapovalov.

Il canadese nel terzo set ha sprecato due match point e la battaglia lunga 3 ore e 27 minuti alla fine la porta a casa Nadal. “Vincere gare come questa contro i giovani mi dà fiducia” ha detto in conferenza stampa il n.3 del mondo, evidentemente soddisfatto ma anche stremato e un po’ preoccupato in vista della gara dei quarti di finale.

Un turno che non vedrà protagonista Berrettini. La Grand Stand Arena faceva il tifo per lui, ma Tsitsipas ha confermato quello che già i due precedenti con il greco avevano messo in evidenza: il gap non è ancora colmato. “Oggi è stato più giocatore di me” ha spiegato il tennista romano dopo la sconfitta in due set (7-6, 6-2).

Un match perso e non senza qualche rimpianto, come il doppio rimbalzo non visto dal giudice di sedia nel corso del tiebreak. “Per me era evidente, anche se vederlo live non era facile. É dura da digerire, ma non ho perso solo per quello” ha detto Berrettini che non vuole trovare giustificazioni per una sconfitta che regala a Tsitsipas i quarti con Djokovic che ha aperto la giornata sul centrale con la vittoria schiacciante su Davidovich.

“Mi sembra sempre di tornare a casa qui a Roma. Forse il fatto che parlo italiano aiuta ma ogni volta che vengo a giocare qui ricevo sempre amore, apprezzamento e rispetto. Io amo l’Italia” sono state le parole del numero uno al mondo che dice anche di non pensare al ranking, ma che di lasciare spazio a un giovane in un altro mille non ha proprio voglia. Un po’ d’azzurro poi rispunta nel tabellone femminile. Non in campo, sia chiaro, ma la coach di Petra Martic è Francesca Schiavone e la croata oggi ha avuto parole d’amore per lei.

“Per me è tutto ciò che io vorrei essere in campo” ha detto la n.25 WTA dopo aver conquistato per la prima volta i quarti a Roma. Un traguarda tagliato per la prima volta anche dall’americana Cori Gauff che a 17 anni batte la Sabalenka (n.4 WTA) regalandosi la sfida con la Barty. Che non si dica quindi che le nuove leve non stiano provando a imporsi, ma sulla strada troveranno i soliti ‘vecchietti’. Più agguerriti che mai.

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