Il vaccino in Venezuela: illustre sconosciuto

Il presidente Maduro riceve la prima dosis del vaccino Sputnik V.

CARACAS.- Vaccino Anticovid. L’argomento, come tanti altri in Venezuela, è confuso ed ambiguo. Avvolto dall’ermetismo, è oggetto di false promesse e strumentalizzazioni da parte delle autorità.

Le informazioni a disposizioni, comunque, ci dipingono un panorama poco entusiasmante e per nulla promettente. Di questo passo, stando alle cifre ufficiali,  s’impiegheranno almeno 10 anni per vaccinare tutti i venezuelani.

Parole, parole, parole

Il presidente Nicolás Maduro non si è risparmiato sull’argomento. La pandemia, fin dalle sue prime manifestazioni, è stata tema ricorrente di discorsi e dichiarazioni. Un rosario di promesse:

– 2 luglio 2020: “Appena si avrà un vaccino nel mondo, lo avremo per il nostro popolo.”

– 31 agosto 2020: “Stiamo articolando il vaccino “Soberana 01” con Cuba. È uno sforzo voluto dall’Alba (Alleanza Bolivariana con Cuba, Nicaragua, Bolivia, Ecuador e alcune isole dei caraibi). Un vaccino dell’Alba”.

– 6 settembre 2020: “Il vaccino è la priorità. Firmeremo un documento con russi, cubani, e cinesi. Tra poco inizieranno le prove col vaccino russo e cubano in Venezuela”.

Un medico manifesta sostenendo una siringa gigante di carta durante una protesta della Federazione Medica Venezolana a Caracas.
Un medico manifesta sostenendo una siringa gigante di carta durante una protesta

– 10 novembre 2020: “Credo che ad aprile ci saranno le condizioni iniziare a vaccinare in Venezuela… Le prove del vaccino russo Sputnik V in Venezuela avanzano molto bene. Si attendono i risultati definitivi, ma vanno molto bene”.

– 13 gennaio 2021: “Presto avremo in Venezuela i primi 10 milioni di dose del vaccino”.

– 1 febbraio  2021: “ Stanno per arrivare i vaccini …. C’è un problema di produzione e distribuzione nel mondo. Il 95% dei vaccini sono immagazzinati da 10 paesi”.

– 9 febbraio 2021: “La prossima settimana arrivano 10 mila vaccini Suptnik V”.

– 17 febbraio 2021: “Cominceremo a vaccinare, in questa prima fase, il personale medico e sanitario”.

– 25 marzo 2021: “A luglio staremo vaccinando massicciamente con il vaccino (cubano, non certificato) Abdala che punta sull’immunità perfetta”.

– 29 marzo 2021: “Petrolio per vaccino. Venezuela ha petroliere e clienti che garantiranno i vaccini, (offriamo) petrolio per vaccino”.

– 7 aprile 2021: La vicepresidente Delsy Rodríguez annuncia: “Venezuela inizierà il processo di vaccinazione il secondo quadrimestre 2021”.

– 12 aprile 2021. “Garantiamo più di 11 milioni di vaccini. Stiamo parlando di poco più del 20% dei vaccini che ha bisogno il paese”.

– 6 maggio 2021:   “ Stiamo nel mese di maggio, arriverà un numero importante di vaccini. Questo malgrado tutto, malgrado la carenza di vaccini nel mondo e la persecuzione di cui è oggi oggetto il Venezuela”.

– 10-05-2021: “Aspiro che questo mese ci sia una accelerazione e massificazione della vaccinazione. Nei mesi di giugno, luglio, agosto saranno i mesi dell’offensiva. 70% dei venezuelani saranno vaccinati entro il mese di agosto”.

Parentesi esotérica

Ma le promesse di Maduro non si sono limitate al vaccino. Tra un annuncio e l’altro, ha anche offerto ai venezuelani la cura della “molecola” e delle “gocce miracolose”.

Domenica 25 ottobre 2020 , i telespettatori sono rimasti stupiti l’annuncio del Presidente che informava la scoperta della “molecola DR-10”, capace di “neutralizzare” il coronavirus.

Il presidente Maduro presenta in Tv le “gocce miracolose” anticovid-19

“In laboratorio è stata isolata la molecola del DR-10, com’è stata battezzata. Poi è stata contrastata con il virus della Covid-19. Lo studio è durato sei mesi. Il risultato è stato la distruzione definitiva del virus Covid-19, senza che si verificassero reazioni tossiche… Venezuela ha scoperto un vaccino che annulla al 100 per cento il coronavirus”, esulta Maduro.

Poi il 23 febbraio di quest’ anno, il capo dello Stato ha mostrato in tv una fiala con le “gocce miracolose” del Cavartivir, un antivirale creato dal governo.

“Dieci gocce sotto la lingua ogni quattro ore e si compie il miracolo. É un potente antivirale, tanto potente che neutralizza il virus. Il Cavartivir ha mostrato una effettività del 100% contra il virus”.

Aspettando il Covax

Nel bel mezzo della pandemia e tra le crescenti richieste del vaccino da parte del settore medico-sanitario, cui si fa eco l’opposizione politica, Maduro prima si mostra reticente e poi, il 20 marzo, accede a un accordo con il “presidente ad interim Juan Guaidó” (così riconosciuto da circa 50 paesi) per l’importazione di vaccini usufruendo del meccanismo del Covax, piattaforma collaborativa promossa dall’Organizzazione Mondiale della Salute.

Il patto contempla l’uso dei fondi “congelati” all’estero, per via delle sanzioni. Li controlla l’opposizione, insieme a stanziamenti statali per l’acquisto di 12 milioni di vaccini, per lo più di AstraZeneca.

Pochi giorni dopo, Maduro sembra fare dietrofront e vieta l’ingresso del vaccino Astrazeneca mediante il Covax, senza menzionarlo direttamente.

L’arrivo dei vaccini Sputnik V in Venezuela.

”Non entrerá nessun vaccino al paese, ne deve essere mandato senza l’autorizzazione dei nostrio istituti scientifici nazionali”, tuona.

Un mese più tarde, Maduro informa che il governo ha autorizzato il secondo pagamento per la compera del vaccino mediante il Covax.

“Abbiamo depositato la somma completa” per coprire la quota (restante) dei 120 milioni di dollari necessari agli 11 milioni di dosi di vaccino. Dopo il primo deposito di 64,3 milioni di dollari realizzato la settimana precedente, assicura.

Vaccinazione, ma dove?

Il 28 marzo, il governo da inizio ad un piano di vaccinazione nel paese. Ma si sa ben poco. S’informa che hanno ricevuto il vaccino i lavoratori della salute, i maestri, il personale di sicurezza e le autorità, includendo naturalmente Maduro.

Ma il personale medico denuncia ritardi e la politicizzazione dei vaccini mediante “el carnet de la patria”, una “card” distribuita dal governo impiegata solitamente per la consegna  di “bonus”, alimenti ed altri servizi gratuiti. Ma non tutti i venezuelani hanno accesso a questo meccanismo, considerato dall’Opposizione uno strumento di clientelismo, controllo e ricatto politico.

“Denunciamo questa pratica fascista che coinvolge le regioni di Carabobo e Yaracuy. Si applica il filtro del ‘carnet’ una pratica di discriminazione politica indecente. Agli over 60, senza il ‘carnet’, è negato il vaccino”,  ha protestato la ONG Médicos Unidos Venezuela.

Un cartello ironico per denunciare la politicizzazione della piano vaccinazione

Il Ministero della Salute non pubblica cifre, tantomeno presenta un piano di vaccinazione. Ultima informazione disponibile quella presente nel portale di “Our world in Data”, del 21 maggio: 316.000 vaccinati con almeno una dose, cifra solo superiore a quelle di Nicaragua, Paraguay e alcune isole dei caraibi nel continente.

In altre parole, è stato vaccinati l’1,1 per cento dei 28,7 milioni di abitanti del paese. Quindi, con questo ritmo sarebbero necessarie 1.219 settimane: circa 23 anni per vaccinare tutti i venezuelani.

La campagna di vaccinazione non è seguito dai media perché semplicemente nessuno sa dove si svolge.  Nelle reti sociali appena circola qualche video. Uno di questi, giorni fa, mostrava una fila di persone in un ospedale di Caracas, in attesa di ricevere uno dei 100 numeri permessi in quella giornata.

Altri 500 anziani avrebbero ricevuto un messaggino sul cellulare dalla piattaforma governativa del “Sistema patria” che informa di essere stati selezionati, con un sorteggio, per ricevere il vaccino Sputnik, in un chiosco montato per l’occasione in una zona nell’Este della città. La giornata di vaccinazione sarebbe stata organizzata dal Comune a maggioranza governativa.

“Telefonami tra 10 anni”

Non solo incongruenze sulle cifre dei vaccinati, ma anche sulle dosi di vaccini. Le informazioni diffuse dalle autorità non coincidono. Il ministro della salute una volta parla di 750 mila vaccini e un’altra di 800 mila. Altri assicurano che i vaccini arrivati sono 930 mila e fonti del ministero sostengono che sono si ha  un milione 480mila dosi. Nessuno spiega da dove e quando  sono arrivati i 550 mila vaccini che rappresentano la differenza tra i 930 mila annunciati dal ministro e il milione 480 di cui parlano le fonti del ministero.

Comunque , anche con quest’ultima con 1,4 milioni di dosi, ci vorranno 10 anni per vaccinare tutti.

 

Giornata di vaccinazione: solo 100 persone nell’ospedale José Gregorio Hernández di Caracas.

D’accordo alle cifre ufficiali, in Venezuela i contagi sono 220 mila ed i morti oltre 2.300, dei quali 547 (il 25%) impiegati del settore salute.

Mercato nero ed altre ombre

L’opposizione ha denunciato l’esistenza di un mercato nero di vaccini, soprattutto nell’ Ospedale militare di Caracas dove, assicura, si possono acquistare pagandoli dai 300 ai 600 dollari.

“É una situazione spregevole e criminale”, ha accusato la deputata Dinorah Figuera.

Dal canto suo, Guaidó ha denunciato la disinformazione sul destino dei 930 mila vaccini così come sull’acquisto delle forniture vincolate al covid-19; acquisti realizzati in paesi da paesi come Cuba, China, Russia, Turchia e Iran.

“Da marzo del 2020 sono atterrati oltre 30 aerei. Non si sa la quantità dei vaccini ricevuti e quanto siano stati pagati” ha affermato Guaidó.

Uno striscione della campagna ” Vaccino per tutti” svolta dall’Opposizione

Il leader dell’Opposizione ha anche chiesto chiarimenti sull’arrivo di “500 medici cubani” per assistere i pazienti.

“La pandemia – ha detto- ha aperto spazi per la corruzione a piccola e grande scala nel settore della salute”.

Comunque, volendo vedere il bicchiere mezzo pieno, un aspetto positivo c’é: almeno non si parla più di molecole né di gocce miracolose.

Roberto Romanelli / Redazione Caracas

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