Ardea: vestito per uccidere puntava le vittime, minuti di follia

I corpi colpiti da colpi di arma da fuoco ad Ardea
I corpi colpiti da colpi di arma da fuoco ad Ardea, 13 giugno 2021. ANSA/CLAUDIO PERI

ROMA. – Felpa, zainetto, guanti e pistola in pugno. Vestito da killer Andrea Pignani avrebbe percorso armato più di 200 metri ieri mattina prima di premere il grilletto contro le prime persone che ha incontrato casualmente durante il suo tragitto lungo le strade del comprensorio Colle Romito.

E’ la ricostruzione degli investigatori dei momenti che hanno preceduto la strage di Ardea, in cui sono stati uccisi i fratellini Daniel e David Fusinato e il pensionato Salvatore Ranieri. I carabinieri hanno raccolto diverse testimonianze per poter ricostruire con esattezza quei terribili istanti. Al vaglio anche registrazioni di telecamere pubbliche e private che possano fornire dettagli utili alle indagini.

Andrea Pignani è uscito di casa ieri mattina intorno alle 11 e ha percorso un paio di strade prima di arrivare su via degli Astri dove Daniel e David stavano giocando a pochi metri da casa. Sarebbero stati loro, dunque, i primi ad aver incrociato l’ingegnere informatico. A quel punto l’uomo ha puntato la pistola contro i bambini esplodendo un colpo verso ognuno, alla testa e alla gola. Poi è passato in bicicletta Salvatore Ranieri e gli avrebbe sparato due volte.

Gli spari sono stati sentiti distintamente all’interno del comprensorio in riva al mare. Tante le chiamate arrivate al Numero di emergenza 112 che ha attivato i soccorsi. Intanto Pignani, dopo aver premuto il grilletto della pistola del padre morto nei mesi scorsi, è tornato a piedi a casa, ha fatto uscire la madre e si è barricato all’interno.

Appena i carabinieri hanno avuto la certezza che l’aggressore si trovasse nell’abitazione hanno attivato le procedure previste e creato una doppia cinturazione attorno alla villetta. Una prima a largo raggio utilizzando i dispositivi dell’Arma territoriale, e un’altra più a stretto raggio effettuata dalle Api (Aliquote di primo intervento) e dalle Squadre operative di supporto, “dispositivi nati all’indomani degli attentati terroristici di Parigi e di Bruxelles” ha spiegato il colonnello Michele Roberti, comandante del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Roma.

Contestualmente è stato informato il Gis. Al lavoro anche i negoziatori del Comando provinciale di Roma che hanno acquisito informazioni dalla madre di Pignani per tentare una mediazione con lui che, di fatto non c’è stata. Quando il “contatto” ha dato esito negativo è scattata l’irruzione in casa e l’uomo è stato trovato morto in camera da letto. Dopo aver compiuto la strage l’ingegnere ha deciso di farla finita puntandosi la stessa arma alla testa.

(di Chiara Acampora/ANSA)

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