Draghi e Sánchez, Italia e Spagna partner strategici

Il presidente del Governo spagnolo, Pedro Sánchez, e il presidente del Consiglio italiano, Mario Draghi. (Foto cortesia: Pool Moncloa/Borja Puig de la Bellacasa)

BARCELLONA – Il presidente del Consiglio italiano, Mario Draghi, e il presidente del Governo spagnolo, Pedro Sánchez, hanno coinciso nel sottolineare che Italia e Spagna non solo hanno una storia e una cultura comune, ma sono anche partner strategici.

– L’accordo sui fondi “Next Generation” oggi – ha commentato il presidente Sánchez nel corso del suo intervento al “Foro di Dialogo Spagna-Italia” – non sarebbe una realtà senza il contributo e l’accelerazione di questo dibattito che hanno intrapreso i governi della Spagna e dell’Italia nei momenti difficili e oscuri della pandemia. Insieme – ha sottolineato – siamo più forti.

Quella del premier Draghi e del presidente Sánchez è stata una giornata intensa di attività. Iniziata nell’Hotel W, dove il capo del Governo italiano ha ricevuto il “Premio per la Costruzione Europea” nell’ambito del “Cercle d’Economia”; è proseguita con il faccia a faccia avvenuto al Palauet Albéniz; e si è conclusa nella sede del “Foment del Treball”, dove ha avuto luogo il “Foro di Dialogo Italia-Spagna”.

Il colloquio tra i due capi di governo, stando a quanto riferito da fonti ben informate, è durato circa mezz’ora. Ma il faccia a faccia è poi proseguito nel corso del consueto “pranzo di lavoro”. La bilaterale, sempre secondo le stesse fonti, si sarebbe svolta in un clima di cordialità. Tra i temi affrontati, quelli legati all’attuale congiuntura economica europea, alle migrazioni e all’agenda multilaterale di Italia e Spagna. I due presidenti avrebbero espresso la necessità di rafforzare ulteriormente i già ottimi rapporti tra i due Paesi.

 

Il “Foro di Dialogo”

Dopo il “pranzo di lavoro”, i due premier si sono recati alla sede del “Foment del Trebal” per partecipare al “Foro di Dialogo”.

Nel suo intervento, il presidente del governo Spagnolo, Pedro Sánchez, ha sottolineato l’importanza dell’Italia e della Spagna nel contesto europeo.

(Foto cortesia: Pool Moncloa/Borja Puig de la Bellacasa)

– Siamo la terza e la quarta economia dell’Unione Europea – ha detto -. Rappresentiamo il 25 per cento della popolazione e del Prodotto della zona euro. Questo è il vero peso dei due paesi quando agiscono insieme.

Ha quindi sottolineato l’importanza di continuare ad affrontare di comune accordo i temi di reciproco interesse. Ed ha proposto di “esplorare insieme” alleanze nel campo dell’idrogeno rinnovabile, della trasformazione digitale, e dello sviluppo industriale, in quanto entrambe le nazioni sono “parti determinanti” del piano di ripresa economica europeo.

Il presidente Sánchez assicurato la collaborazione spagnola nel corso della presidenza italiana del G20. Ha concluso il suo intervento sottolineando la necessità di aiutare “chi più ha sofferto le conseguenze della pandemia” e di “elevare il potenziale italiano e spagnolo alla sua massima espressione”

Dal canto suo il premier Draghi ha posto immediatamente l’accento sul “Next Generation EU” che, “con 750 miliardi di fondi da spendere entro il 2026, rappresenta un’occasione unica per rispondere alle sfide”.

– Italia e Spagna – ha detto – ne sono i due principali beneficiari, per un totale di 270 miliardi. Ma i piani nazionali di ripresa e resilienza non sono solo un insieme di numeri, obiettivi e scadenze. Sono emblematici di un’idea condivisa di futuro

Ha proseguito illustrando come “in una fase di profonda trasformazione come quella attuale, Italia e Spagna condividono la stessa visione del futuro”.

– Intendiamo – ha assicurato – rafforzare il modello sociale europeo, per renderlo all’altezza delle sfide dei nostri tempi. “Sure” – ha proseguito – dovrebbe diventare una caratteristica permanente del nostro sistema del mercato di lavoro europeo: è stato un primo passo e può diventare fondamentale, sono certo che abbiamo identità di vedute su questo argomento.

Il premier Draghi ha poi commentato che “la ripresa economica dalla pandemia non deve essere soltanto rapida, ma anche giusta e duratura”.

– Dopo la crisi sanitaria, Italia e Spagna – ha concluso – hanno l’opportunità di costruire società più sostenibili, più innovative e più eque. Possiamo e dobbiamo farlo insieme.

 

Al “Cercle d’Economia”

Prima del loro intervento al “Foro” il presidente Sánchez e il premier Draghi, hanno partecipato al “Cercle d’Economia”, un tribuna di discussione sui grandi temi dell’economia, della società e della cultura. Al premier Draghi è stato consegnato il “Premio per la Costruzione Europea”. Questo, alla sua prima edizione, gli è stato concesso per il lavoro svolto a capo della Banca Centrale Europea.

Il premier Draghi riceve la medaglia commemorativa dei 250 anni del Foment del Treball (Foto cortesia: Pool Moncloa/Borja Puig de la Bellacasa)

Nel suo intervento, il presidente del Consiglio ha tenuto a sottolineare “gli sforzi vaccinali che hanno permesso di riaprire” le economie.

– C’è un ritorno alla crescita – ha detto ad una platea attenta -. Secondo le previsioni della Commissione europea, quest’anno il Prodotto Interno lLordo dell’Ue crescerà del 4,2%. Queste previsioni potrebbero essere riviste al rialzo, con il ritorno della fiducia fra le imprese e le famiglie.

Ha rilevato che la Covid-19 ha colpito “le nostre società in maniera devastante”

– Hanno perso la vita almeno 3,8 milioni di persone – ha commentato -. Un quinto delle quali in Europa. L’Italia e la Spagna – ha aggiunto – sono tra i paesi più colpiti dalla pandemia con un totale complessivo di oltre 200.000 decessi.

Il premier Draghi, nel suo intervento, ha rilevato che il Pil dell’Europa ha registrato un calo del 6,1 per cento.

– È stata la maggiore contrazione mai registrata – ha detto -. La riduzione più forte è stata avvenuta in Italia e in Spagna, dove il Pil è calato rispettivamente dell’8,9 per cento e del 10,8 per cento.

Ha proseguito commentando i livelli di indebitamento nel mondo e le decisioni delle autorità monetarie che considera di particolare rilevanza.

– Nel 2020 – ha aggiunto -, il rapporto debito-PIL nell’Unione Europea ha subito un incremento di 16,7 punti percentuali. In Spagna – ha precisato -, tale rapporto è aumentato di più di 25 punti percentuali ed in Italia di 15,8 punti percentuali. Inoltre, i governi hanno fornito alle imprese delle garanzie generose. Alla fine del 2020, solo nei quattro paesi Ue più grandi, tali garanzie ammontavano a quasi 450 miliardi di euro. In caso di fallimenti aziendali – ha proseguito -, dette garanzie potrebbero portare ad un livello di debito sovrano ancora più elevato in futuro. Anche le imprese hanno aumentato in modo significativo il loro indebitamento. Tra l’ultimo trimestre del 2019 e l’ultimo trimestre del 2020, il rapporto tra debito e fondi propri per le imprese non finanziarie più grandi d’Europa è passato dal 220% al 250%.

Redazione Madrid

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