Generazione 56K, su Netflix la nostalgia degli anni ’90

Foto di scena della serie Netflix 'Generazione 56k'.
Foto di scena della serie Netflix 'Generazione 56k'. (ANSA)

NAPOLI. – Tra una colorata Procida anni ’90 e la Napoli metropolitana di oggi, le atmosfere nostalgiche dei film di Troisi e la classica commedia italiana agrodolce, si racconta la ‘Generazione 56K’, quella che ha vissuto la rivoluzione di internet e non dimenticherà il gracchiare del modem. Sono loro i ragazzi protagonisti della nuova serie italiana Netflix disponibile dal 1 luglio, prodotta da Cattleya, parte di ITV Studios, e realizzata in collaborazione con The Jackal, collettivo artistico e società di videoproduzione da milioni di visualizzazioni.

Otto gli episodi, in un costante flashback tra l’infanzia e la vita oggi, la serie è basata su un’idea originale di Francesco Ebbasta che l’ha scritta (dirigendo i primi 4 episodi, gli ultimi sono firmati da Alessio Maria Federici) insieme a Costanza Durante, Laura Grimaldi e Davide Orsinì (anche head writer).

Ma nell’amore è davvero una questione di connessione? Se lo chiedono Daniel e Matilda, interpretati da Angelo Spagnoletti e Cristina Cappelli (da bambini Alfredo Cerrone e Azzurra Iacone) che si conoscono da giovanissimi, nel 1998, per innamorarsi da adulti. Due componenti dei The Jackal sono gli amici storici: Gianluca Fru – Luca, programmatore filosofo, Fabio Balsamo-Sandro, leader del gruppo e un po’ faccia tosta (da piccoli sono Gennaro Filippone e Egidio Mercurio). Nel cast anche Biagio Forestieri, Claudia Tranchese (che è Ines, la ragazza più bella delle medie), Federica Pirone, Sebastiano Kiniger, Sveva Simeone, Biancamaria D’Amato.

”E’ una storia d’amore che nasce da un mio romanzo mai finito – spiega Francesco Ebbasta -. Al romantico inseguirsi di Daniel e Matilda fa da sfondo un racconto corale, con personaggi moderni che mettono sul tavolo domande e riflessioni contemporanee. La sensazione, nonostante si stia parlando di app di incontri, è di star respirando un po’ d’aria di vecchia commedia”.

Procida capitale della cultura 2022, forte del nume tutelare Troisi e dei luoghi del mitico Postino (tra le ispirazioni al capolavoro anche le musiche di Michele Braga con rimando a Bacalov), è stata scelta per il suo essere una piccola comunità, rimasta uguale agli anni ’90, ma allo stesso tempo a due passi dalla metropoli. Che sarà meno cartolina e più città europea.

”Ne daremo un’immagine vera”, spiega l’autore nel corso della presentazione con cast al gran completo su terrazza con vista sul golfo. Nel racconto c’è molta musica: con gli immancabili 883 anche canzoni anni ’50 e ’60 e hit italiane da karaoke.

Per Cattleya una nuova serie Netflix dopo Suburra e Summertime. “Girare a Napoli e a Procida, oltre che a Roma, in tempi di Covid, ha comportato uno sforzo notevole ma siamo stati ripagati, il contributo che la Campania ha dato alla serie è quello di una magia non replicabile altrove”, sottolinea Francesca Longardi, produttrice Cattleya.

Per The Jackal, da YouTube napoletani ai commercial per grandi brand, da Sanremo agli Europei, passando per i cinema e un’autobiografia, una nuova sfida sul numero uno dello streaming.

(di Francesca De Lucia/ANSA)