Un solo grido dai tifosi italo-venezuelani: “Forza ragazzi! Andiamo a prenderci la Coppa!

CARACAS – Il vecchio Wembley ha fatto da cornice a tantissime gare importanti per la storia del calcio: la finale del Mondiale 1966 (famosa per il gol fantasma di Geoff Hurst), l’Europeo del 1966 senza dimenticare i gol di Fabio Capello e Gianfranco Zola, a profanare questa sorta di cattedrale del calcio mondiale. Qui ci fu anche il famoso scorpione del colombiano Higuita.

Poi é stato tirato giù per costruirne uno più moderno che domenica alle 15:00 (ora di Caracas) sarà lo scenario della finalissima degli Europei di Calcio Italia-Inghilterra. Gli Azzurri si sono guadagnati l’accesso alla fase decisiva dopo aver battuto ai calci di rigore la Spagna, dal canto suo l’Inghilterra é approdata grazie ad un polemico rigore concesso nei tempi supplementari contro la Danimarca.

Come di consueto in ogni appuntamento importante abbiamo chiesto ai nostri connazionali il loro parere sull’attesa finale degli Europei.

Iniziando con Mariano Mosca, che ci dice: “Questa generazione del calcio italiano é stata molto criticata e poco fortunata ed é stata chiamata fallita, ma ci si deve ricordare che questi ragazzi hanno disputato due ottimi europei e la mancata qualificazione sotto la gestione di Ventura. In quel momento tutti, giornalisti compresi, hanno tirato spazzatura sulla nostra Nazionale e sul nostro calcio, adesso immagino che si saranno ricreduti con le vittorie dei nostri ragazzi. Non é cosa da tutti arrivare ad una finale di un Europeo. Se una generazione é fallita non avrebbe disputato due Europei come lo hanno fatto i nostri azzurri. Molti diranno che manca il mondiale! Un passo alla volta! Contro l’Inghilterra sarà una bella gara, penso che possiamo farcela. Spero che i nostri azzurri portino a casa la coppa!”

Dal canto suo, Rosángela Pérez fa il punto sugli azzurri nel seguente modo: “Gara dopo gara, la Nazionale mi ha fatto sentire orgogliosa! É incredibile la qualità del gioco ed il feeling che c’é nel gruppo. La gara contro la Spagna, indubbiamente, é stata molto sofferta ed intensa, però degna di una qualificazione dell’Italia in una fase decisiva. Mantengo la mia speranza intatta sulla possibilità di portare a casa la coppa contro una difficile avversaria come l’Inghilterra, che nonostante per le statistiche giochi in trasferta, avrà il pubblico di Wembley a suo favore”.

La finale del campionato Europeo del 1968 è l’unica giocata in due partite. Poi arriveranno quelle decise ai rigori, al golden gol (la prima rete dei tempi supplementari chiude immediatamente la gara), ma la “doppia” di Roma non avrà più una copia.

Si qualifica l’Italia, che aveva superato l’Unione Sovietica soltanto con il sorteggio, effettuato tramite lancio della monetina. Si qualifica anche la Jugoslavia, che aveva battuto l’Inghilterra campione del mondo per 1-0 nell’altra semifinale. La prima finale disputata a Roma l’8 giugno del 1968: finí 1-1 vantaggio della Jugoslavia con Dzajic (39’) e pareggio azzurro con Domenghini (80’). Dopo i tempi supplementari il risultato non si é mosso, allora non esistevano i calci di rigore. Due giorni dopo, la gara di spareggio: vittoria italiana 2-0 con gol di Riva (12’) ed Anastasi (31’).

Continuando con il parere dei nostri connazionali c’é Giovanni Cuccittini: “Nella sfida contro la Spagna, Mancini non aveva previsto che si sarebbe trovato contro un cosiddetto falso 9 cosí come nel 2012. Luis Enrique non é stato un genio, semplicemente ha copiato lo schema di Del Bosque che allora usó Fabregas in quel ruolo. In quest’occasione, l’Italia ci ha messo un sacco di tempo a capire che Dany Olmo faceva lo stesso. I nostri ragazzi hanno peccato a non marcarlo a uomo e bloccare le ripartenze di Busquet. Verso la fine della gara ci hanno pensato Immobile, Insigne e Pessina. Dal mio punto di visto, il vero cervello di questa Spagna é Busquet. La Spagna ha pagato l’assenza di Sergio Ramos, dietro ballano un po’. Le nostre ripartenze son state poche, ma pericolose. Anche se in alcune occasioni siamo stati fortunati. Noi dovevamo contrastare il loro centrocampo. Per la sfida con l’Inghilterra non dobbiamo pensare al fatto dell’arbitraggio: zero distrazioni! L’Italia debe giocare una gara simile a quella con il Belgio, nel caso degli inglesi dobbiamo evitare che giocatori come Sterling e Kane tocchino la palla!”

Salvatore Guerra, ex portiere, dice la sua nel seguente modo: “L’Inghilterra é una squadra forte, era da tanto tempo che non aveva giocatori giovani cosí bravi. Peccato per la nostra Nazionale che non avrà in campo un giocatore come Spinazzola che ha disputato un ottimo europeo. Contro la Spagna Emerson ha fatto un ottimo lavoro, anche Insigne ha avuto diverse occasioni e poi è stato sostituito perché sfinito. Chiesa ha giocato una partitona, è uno che quando prende palla inventa sempre qualcosa di buono. La nostra Nazionale ha un’ottima squadra, l’importante é che Mancini mescoli bene le carte!”

Domenica sera i tifosi dell’Italia saranno in netta minoranza a Wembley, ma gli azzurri potranno contare sul sostegno anche di un’altra nazione, la Scozia, acerrima rivale dell’Inghilterra, che si è già apertamente schierata in vista della finale di Euro 2020. Non solo sui social è in corso una mobilitazione di massa per inviare messaggi di auguri e sostegno a Jorginho e compagni, ma oggi sono scesi in campo anche i principali quotidiani scozzesi, come The National che ha dedicato la sua prima pagina all’immagine di Roberto Mancini in versione Braveheart, come Mel Gibson nella celeberrima pellicola, con il volto dipinto di blue e bianco, i colori della Scozia.

Più che esplicito il titolo che risuona come una supplica: “Salvaci Roberto, sei la nostra… speranza finale!”. Un’apertura seguita da un sottotitolo esplicativo: “Non potremmo sopportare che ce la menino per altri 55 anni”. Anche il Daily Record sta con gli Azzurri, e lo fa tramite un invito rivolto ai suoi lettori: “Domenica Peroni e Pizza”.

Luigi Vitale ci dice: “L’Italia é una delle nazionali che sta mostrando un ottimo calcio in questo momento. Speriamo che contro l’Inghilterra giochino un’ottima partita e questi gladiatori azzurri portino a casa la coppa”

Giulio Piccolo: “Con la Spagna é stata la gara più difficile, questa ci é servita per testare i nostri nervi e concentrazione. Se Dio vuole, almeno per un giorno il cielo di Londra, che è sempre grigio, si tingerà di Azzurro!”

Infine il talismano Rosa Moscaritolo, in poche parole ci dice: “Noi abbiamo tutte le carte in regola per alzare la Coppa in quello splendido stadio: sarebbe il sogno di tantissimi italiani che vivono a Londra. Dopo aver vinto in Germania nel 2006, questa volta é il turno dei connazionali di oltremanica”.

(di Fioravante De Simone / redazione Caracas)