Superbonus diventa più facile, ma manca intesa sul 5G

Superbonus per far ripartire l'edilizia.
Un palazzo in costruzione. (ANSA)

ROMA. – Mediazione faticosamente raggiunta tra la maggioranza e il governo sul Superbonus, che non si allarga ma diventa più facile, nessuna intesa invece sui tetti dell’elettrosmog del 5G. Il dl Recovery, che ne delinea la governance e semplifica le procedure per la realizzazione dei progetti del Pnrr, approda domani in Aula alla Camera, dopo una maratona notturna nelle commissioni, per poi passare al Senato con un iter blindato.

Le tensioni si registrano fino all’ultimo miglio e sempre sul terreno della transizione ecologica: dopo il ko sulle opere green, il governo viene battuto anche su un emendamento che obbliga il ministro Cingolani a chiudere un accordo con i governatori nell’ambito degli interventi anti dissesto idrogeologico.

Sulla governance, l’ossatura del dl viene salvaguardata ma il Pd rivendica di essere riuscito a far guadagnare un po’ di spazio al Parlamento nella gestione dei progetti: Palazzo Chigi e i ministeri dovranno inviare tutti i documenti utili alla funzione di controllo propria delle Camere, nonché garantire l’accesso al sistema informatico e quindi ai dati. Sì anche alla parità di genere in tutti i comitati.

Le misure approvate spaziano per il resto tra i temi più diversi, ecco le principali.

SUPERBONUS, MENO BUROCRAZIA: per procedere basterà solo la comunicazione di inizio lavori (Cila). Il cappotto termico sarà in deroga alle distanze minime fra i palazzi e i pannelli fotovoltaici potranno essere montati anche nei centri storici.

DIFESA DEL SUOLO, ESPROPRI PIU’ VELOCI: per la lotta al dissesto idrogeologico arrivano i commissari. I presidenti di regione potranno continuare a esercitare questo ruolo ma dovranno rispettare il cronoprogramma, altrimenti saranno sostituiti. Tagliati anche i tempi per gli espropri “mantenendo le salvaguardie minime di diritti costituzionalmente garantiti”.

OPERE GREEN, PARERE A CAMERE E COMMISSARI: Qualora deputati e senatori lo chiedano, il Mite dovrà tenere conto del Parlamento sui progetti ambientali. Le Camere chiedono inoltre al governo di considerare prioritari e commissariare una nuova serie di progetti: dalla Tirrenica alla cittadella della Giustizia di Bari. Ancora niente da fare invece per il Ponte sullo stretto.

RICARICHE AUTO ELETTRICHE PIU’ FACILI: l’ente proprietario del suolo ha 30 giorni, dopo l’ok della conferenza dei servizi, per concedere l’ok e la durata minima è di 10 anni.

AL SUD IL 40% DELLE RISORSE: la misura ora viene blindata e riguarda anche gli interventi messi a bando. Salvi anche 4,6 miliardi del Fondo per la perequazione infrastrutturale.

CONCESSIONARI IN HOUSE PER TUTTO IL 2022: un anno in più per le società concessionarie di servizi pubblici ottenuti senza gara per affidare a terzi l’80% dei contratti di lavori, servizi e forniture relativi alle concessioni superiori a 150.000 euro.

PROGRAMMA GOVERNO, SPINTA A SBLOCCARE 14 MLD: troppi decreti attuativi fermi nei corridoi dei ministeri e troppi fondi parcheggiati. Solo al Mef ci sono 14 miliardi da sbloccare: governo e Parlamento uniscono le forze per imprimere una svolta con la creazione di una “Rete per l’attuazione” ad hoc.

COMUNI NELLA GOVERNANCE, RESTANO POTERI ANAC: Anci e Upi, al pari delle Regioni, potranno sedere nella cabina di regia sulla governance quando vengono esaminate questioni di interesse locale. Restano intatti i poteri dell’Anac. Roma capitale entra invece nel tavolo permanente con le parti sociali.

REFERENDUM E ELEZIONI, SI CAMBIA: un emendamento Lega-Radicali fa slittare al 30 ottobre la scadenza per la raccolta delle firme, che d’ora in poi potranno essere anche digitali. Aperte le porte al voto elettronico anche per le amministrative. Le liste dei candidati potranno essere trasmesse alla commissione Antimafia entro 75 giorni dalle urne.

BREVETTI CONGELATI SU FARMACI E VACCINI: Il governo potrà obbligare temporaneamente i possessori di un brevetto su medicinali essenziali per la salute a concederne l’uso ad altri soggetti qualora si trovi ad affrontare un’emergenza sanitaria.

STOP ARMI PER CHI HA FATTO TSO: i sindaci ora dovranno comunicare alle forze dell’ordine “l’adozione di misure o trattamenti sanitari obbligatori connessi a patologie che possono determinare il venir meno dei requisiti per l’idoneità” al possesso di armi.

(di Chiara Scalise/ANSA)

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