NEW YORK. – La costa occidentale americana brucia e una gigantesca nuvola di fumo avvolge gli Stati Uniti, facendo scattare l’allarme inquinamento sulla costa orientale, da New York a Philadelphia.
Nelle ultime settimane il susseguirsi di ondate di calore e di siccità legate agli effetti del cambiamento climatico hanno alimentato gli incendi sulla costa ovest. A bruciare non è solo la California: sono in tutto 13 gli Stati americani che combattono con le fiamme.
In Oregon l’incendio Bootleg Fire, iniziato il 6 luglio e contenuto solo al 32%, è ormai talmente ampio da aver creato un proprio sistema meteo. Gli 80 incendi con i quali sono alle prese i pompieri stanno facendo sentire i loro effetti anche a migliaia di chilometri di distanza.
Il fumo infatti ha raggiunto la costa orientale, inquinando pericolosamente l’aria da Toronto, in Canada, a Philadelphia. A New York le autorità hanno lanciato l’allerta inquinamento: la Grande mela è avvolta dal fumo e il sole appare come un’enorme sfera arancione velata.
Una condizione pericolosa per la salute in quanto respirare un’elevata concentrazione di PM2,5 può aumentare il rischio di attacchi di asma e cardiaci. Da qui l’invito degli esperti ad evitare attività all’aperto o quantomeno a indossare la mascherina, in particolare il modelo N95 che è molto utile per la qualità dell’aria.
Il fatto che il fumo riesca a viaggiare a tali distanze – oltre 3.200 chilometri separano la due coste americane – non è una rarità. La differenza rispetto alle esperienze passate è che il fumo è sceso in superficie, creando un pericolo inquinamento.
Ma non è solo negli incendi che si vede l’effetto del cambiamento climatico. In tutti gli angoli degli Stati Uniti si stanno verificando eventi meteo estremi: inondazioni improvvise nel sud est del paese e monsoni nel deserto, oltre a temperatura insolitamente elevate in molti Stati, da nord a sud.
Condizioni che alimentano il dibattito sul clima e sul Green New Deal, sul quale premono i democratici progressisti e al quale si oppongono con forza i repubblicani.
Il clima, così come le mascherine per il Covid, è ormai divenuto un tema più che altro politico e divisivo: sostenere il cambiamento climatico, così come indossare la mascherina e vaccinarsi, è ritenuto da democratici. L’opposto vuol dire invece essere repubblicani.
Una spaccatura che rischia di paralizzare o almeno rallentare l’azione di Joe Biden sul clima e di lasciare indietro gli Stati Uniti rispetto all’Unione Europea e la Cina e i loro ambiziosi obiettivi.
(di Serena Di Ronza/ANSA).