Allarme Covid in Usa, Biden ci ripensa sulle mascherine

A Los Angeles persone con la mascherina in un centro commerciale
A Los Angeles persone con la mascherina in un centro commerciale. EPA/ETIENNE LAURENT

WASHINGTON. – Torna l’allarme Covid negli Stati Uniti, non risparmiati dalla nuova ondata di contagi legata soprattutto al diffondersi della variante Delta. Un boom dei casi che negli ultimi giorni non ha risparmiato un funzionario della Casa Bianca e un membro dello staff della speaker della Camera Nancy Pelosi, alimentando i timori di nuovi focolai all’interno dei palazzi delle istituzioni.

E la preoccupazione è tanta che l’amministrazione guidata da Joe Biden, in una sorta di retromarcia, potrebbe clamorosamente rivedere nelle prossime ore o nei prossimi giorni le linee guida sull’uso delle mascherine, raccomandandone nuovamente l’obbligatorietà in diversi casi, anche per i vaccinati.

Del resto gli ultimi numeri sulla diffusione del virus nella gran parte degli Stati Usa sono da far tremare i polsi: i casi sono più che triplicati in sole due settimane, con un aumento considerevole delle ospedalizzazioni (quasi raddoppiate) e una nuova impennata del numero di decessi, una media di 250 al giorno.

Nel dettaglio, secondo la banca dati della Johns Hopkins Univeristy, la media dei nuovi contagi giornalieri è salita dai 13.700 dello scorso 6 luglio agli oltre 37.000 del 20 luglio. Oltre l’80% riguarda la contagiosissima variante Delta. Cifre e percentuali confermate dalle rilevazioni giornaliere fatte anche da altre istituzioni e dai media come il New York Times.

A peggiorare il quadro di una situazione che in Usa appare chiaramente in via di deterioramento c’è poi lo stallo del tasso di vaccinazione, con l’America oramai superata dall’Europa per numero di persone che hanno ricevuto almeno una dose. Il numero degli americani che sono stati vaccinati nelle ultime due settimane è invece calato, e poco più del 55% della popolazione ha ricevuto almeno una dose, una percentuale ancora ben lontana da quel 70% che Biden aveva indicato come obiettivo da raggiungere entro lo scorso 4 luglio.

“In questa fase siamo di fronte a una pandemia dei non vaccinati, si ammala chi non si vaccina”, ha denunciato il presidente americano, cercando di difendersi da chi lo critica per aver cantato troppo presto vittoria, e aver affermato appena un mese fa che il virus era ormai in ritirata.

“Se siete vaccinati non correte il rischio di essere ospedalizzati o di finire nel reparto di rianimazione o di morire”, ha insistito Biden, rinnovando l’appello a combattere la cultura no vax e quella cospirazionista, ma anche dubbi e scetticismi che stanno impedendo di procedere speditamente verso l’obiettivo della immunità di gregge.

Intanto in queste ore alla Casa Bianca si sta discutendo sulla possibilità di ripristinare un uso delle mascherine su larga scala. A tal proposito i vertici e gli esperti dei Centers for Disease Control and Prevention (Cdc), la massima autorità sanitaria federale, sono già al lavoro per valutare la messa a punto di nuove linee guida ed emanare nuove raccomandazioni. Come quella sostenuta dal presidente americano di far indossare le mascherine nelle scuole a tutti gli alunni sotto i 12 anni.

Al momento l’uso delle mascherine negli Usa non è più richiesto per i vaccinati a eccezione di coloro che salgono sui mezzi pubblici. Nella speranza di accelerare nuovamente sulle vaccinazioni e di convincere molti degli indecisi, Biden ha infine assicurato che entro il prossimo autunno arriverà da parte della Food and Drugs Administration (Fda) il via libera definitivo ai vaccini, finora utilizzati solo grazie ad un’approvazione per uso d’emergenza.

(di Ugo Caltagirone/ANSA)

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