Covid: due dosi Pfizer o AstraZeneca efficaci contro la Delta

Un siringa con vaccino Pfizer
Un siringa con vaccino Pfizer.

ROMA,. – Dopo la doccia fredda dello studio israeliano che pochi giorni fa aveva ipotizzato una forte perdita di efficacia del vaccino Pfizer nell’evitare l’infezione dalla variante Delta del Sars-Cov-2, dati più rassicuranti vengono dalla Gran Bretagna, un altro paese molto avanti nella campagna e da cui si possono quindi trarre indicazioni per il futuro anche nel resto d’Europa.

Secondo l’agenzia sanitaria Public Health England infatti due dosi di vaccino Pfizer o AstraZeneca proteggono dalla malattia sintomatica, con solo una piccola diminuzione di efficacia. Per lo studio, pubblicato sul New England Journal of Medicine, sono stati utilizzati i dati dei positivi in Inghilterra di cui era stato sequenziato il virus, per un totale di circa 20mila casi di variante Delta, elaborati in due modi diversi.

Due dosi di vaccino Pfizer sono risultate efficaci all’88% nel prevenire la malattia sintomatica, contro il 93,7% della Alfa. Per quanto riguarda l’efficacia dell’AstraZeneca, con due dosi è risultata del 67%, più alta quindi del 60% riportato da altri studi, rispetto al 74,5% della Alfa.

L’analisi ha confermato anche che una sola dose non basta: per entrambi i vaccini l’efficacia dell’immunizzazione parziale di ferma intorno al 30%. “Sono state notate solo differenze modeste nell’efficacia del vaccino con la variante delta rispetto alla alfa dopo le due dosi – scrivono gli autori nelle conclusioni -. Le differenze sono molto più marcate dopo aver ricevuto una dose singola. Questi dati supportano gli sforzi per massimizzare la diffusione della vaccinazione completa tra le popolazioni vulnerabili”.

Ad una conclusione diversa erano arrivati gli esperti del ministero della Salute israeliano, che avevano preso in considerazione i dati relativi ai contagi nel paese tra le persone protette con il vaccino Pfizer, l’unico usato. Secondo i numeri diffusi l’efficacia era passata dal 94% osservato per le altre varianti al 64% della Delta, ferma restando un’elevata protezione nei confronti delle forme più gravi della malattia e del rischio di decesso.

In Italia ancora non ci sono studi specifici per la variante Delta, ma secondo gli ultimi dati dell’Istituto Superiore di Sanità per quanto riguarda l’infezione il ciclo completo di vaccinazioni ha un’efficacia tra il 79,8% e l’81,5%, a seconda della fascia d’età.

Al problema dell’efficacia però, suggerisce uno studio sempre inglese pubblicato su Lancet, potrebbe aggiungersi quello della durata degli anticorpi dati dal vaccino. Quelli generati dalla seconda dose, affermano gli esperti dell’University college di Londra, iniziano a diminuire dopo poche settimane, e il calo potrebbe indicare la necessità di un richiamo, almeno per le persone più fragili. Lo affermano i ricercatori dell’University College di Londra in uno studio pubblicato sulla rivista Lancet.

Lascia un commento