Natalità imprese torna a preCovid, 89 mila in 3 mesi

Lavoratori in una industria.
(ANSA)

ROMA. –  Il ritrovato clima di fiducia  dell’ultimo trimestre spinge la nascita di nuove imprese con un ritmo che torna vicino a quello pre pandemia, ma con alcune novità, sia sul territorio, sia per la forma giuridica con le società di capitali sempre più vivaci rispetto alle ditte individuali.

È quanto emerge dall’analisi trimestrale Movimprese, condotta da Unioncamere e InfoCamere, sui dati del Registro delle Imprese delle Camere di Commercio Nel complesso, le aperture di nuove imprese tra aprile e giugno hanno toccato le 89.089 unità, un valore di poco al di sotto della media del triennio 2017-2019, prima dell’irrompere dell’emergenza sanitaria globale, e inferiore di sole 3.061 unità al dato del secondo trimestre 2019, quando le iscrizioni furono 92.150.

Nel terzo trimestre del 2019 le imprese erano complessivamente 6.092.374 unitá di cui 1.299.549 artigiane; al 30 giugno di quest’anno  erano 6.104.280 di cui 1.292.685 artigiane.

L’indagine di Unioncamere però mette in evidenza anche l’altra faccia della medaglia: poche, molto meno della media, le imprese cessate con 43.861 cancellazioni, circa un terzo in meno del secondo trimestre 2019.  Un numero che denuncia probabilmente una platea nascosta di imprese, sopravvissute grazie ai sostegni del Governo e che in circostanze diverse avrebbero già cessato l’attività.

A trainare le iscrizioni 5 regioni dove le imprese nate sono addirittura di più che nel periodo prepandemia e non solo al Nord: sono Lombardia, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Basilicata e Sardegna.

Tra le province gli aumenti percentuali più sensibili si registrano a  Lecce, Nuoro, Rieti, Sassari, Trieste e Vibo Valentia.

Tra i diversi settori, i tassi di maggiore crescita si registrano nelle imprese di servizio alla logistica, nelle costruzioni, nelle attività finanziarie e assicurative, nell’istruzione

Le prospettive di ripresa spingono però forme diverse di fare azienda e continuano a calare le forme più tradizionali e diffuse nel nostro paese: 52.790 le aperture di nuove imprese individuali  nel secondo trimestre di quest’anno, contro le 59.129 di due anni fa (-6.639 unità).

Tra aprile e giugno, invece, l’anagrafe delle Camere di Commercio ha fatto segnare un deciso incremento (+3.298 unità) nell’apertura di società di capitale rispetto allo stesso periodo del 2019 (29.934 contro 26.536).

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