Rientrati in Italia da Malta gli studenti positivi

genitori abbracciano uno studente rimpatriato da Malta a Fiumicino
Il primo volo speciale che da Malta ha riportato 58 studenti in Italia. (ANSA)

ROMA. – È finita la brutta avventura per 161 studenti italiani che si sono contagiati a Malta, dove molti erano andati per una vacanza-studio: un charter della compagnia Neos li ha riportati in Italia.

Al loro atterraggio a Roma Fiumicino ad attenderli i pullman, in strette condizioni di sicurezza, sotto la pancia dell’aereo, per condurli in un hotel Covid vicino all’aeroporto, dove è scattata la procedura messa a punto dal Ministero della Salute e dalla Protezione civile: prima il tampone e poi la decisione se proseguire l’isolamento nella struttura alberghiera o trascorrere il periodo di quarantena presso le proprie abitazioni, se queste sono in grado di garantire la sicurezza del confinamento fino alla guarigione.

Nelle ultime ore la lista di chi è stato imbarcato sul volo, confrontata dalle autorità maltesi con quella delle richieste arrivate al consolato italiano a La Valletta, ha visto l’uscita di un gruppo che ha terminato la quarantena ieri ed ha scelto di rientrare in Italia con i propri mezzi (ma alcuni sono rimasti in vacanza sull’isola).

È entrato invece un gruppetto di minorenni che erano arrivati a Malta nell’ambito del programa Erasmus+.

Un’altra sessantina di studenti italiani, che non avevano contratto il virus ed erano risultati negativi, erano già rientrati con un altro volo nei giorni scorsi.

I rimpatri, organizzati dall’Ente per il turismo maltese (Mta) hanno riguardato anche i giovanissimi di altri Paesi europei con una serie di voli ad hoc, sia per i positivi sia per i negativi. Ieri sono rientrati in Francia 128 contagiati nell’isola del Mediterraneo mentre sempre oggi un altro volo partito da La Valletta ha riportato a casa i positivi spagnoli.

Resteranno invece a Malta gli studenti tedeschi infettati: la policy tedesca – ha ricordato l’ambasciatore di Berlino nell’isola – prevede infatti che “gli individui testati positivi non devono oltrepassare le frontiere ma dovranno piuttosto concludere le loro quarantene ovunque essi siano testati, in questo caso, naturalmente, a Malta”.

Lunedì scorso la Germania ha invece dato il via libera al rientro anticipato di una trentina di ragazzi negativi al test, ma posti in quarantena dalle autorità maltesi per aver avuto contatti con positivi.

I focolai che si sono sviluppati nelle scuole d’inglese hanno più che centuplicato i contagi a Malta in appena tre settimane: i casi attivi erano 23 il 27 giugno contro i 2.346 di giovedì scorso, più del 90% non vaccinati e oltre un quarto del totale dei giovani studenti stranieri. E il governo maltese non ha potuto far altro che chiudere le 40 scuole d’inglese presenti a Malta e Gozo il 14 luglio, con soli cinque giorni di preavviso.

“Attraverso questi voli, intendiamo ribadire che la sicurezza di tutti resta una nostra priorità. Abbiamo deciso di rimpatriare gli studenti, per lo più minorenni, negativi o positivi, seguendo procedure capaci di garantire tale sicurezza, per il bene loro, dei loro famigliari e di quanti hanno collaborato con noi affinché questa operazione si concludesse con successo”, ha sottolineato in una nota Carlo Micaleff, ceo della Mta.

Non ci sarà invece alcun aiuto per chi è entrato nel Paese per turismo ed è stato sottoposto alla quarantena nei covid hotel: il governo maltese ha infatti escluso di organizzare voli di rientro.