Draghi alla Fao: “La fame nel mondo è emergenza come i vaccini”

Il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, interviene al Pre-Vertice del Summit sui Sistemi Alimentari delle Nazioni Unite, ospitato dal Governo italiano.
Il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, interviene al Pre-Vertice del Summit sui Sistemi Alimentari delle Nazioni Unite, ospitato dal Governo italiano. (Ufficio Stampa e della Comunicazione della Presidenza del Consiglio)

ROMA. – La crisi sanitaria ha innescato una crisi alimentare e per contrastare la malnutrizione occorre la stessa “determinazione” usata sui vaccini. Il premier Mario Draghi, “padrone di casa” del pre-Vertice delle Nazioni Unite sui Sistemi Alimentari, pone così l’accento su uno degli effetti più allarmati della pandemia.

Il summit, organizzato alla Fao a Roma, ha riunito capi di Stato e di governo, scienziati, attivisti, produttori. E fa da apripista a quello che, a New York, sarà chiamato a dare risposte globali alla crisi alimentare aggravata non solo dal Covid ma anche dai cambiamenti climatici e dallo scarso accesso al cibo in diverse regioni del pianeta.

“Produciamo cibo a sufficienza per tutti, ma molti restano senza il pane quotidiano. Questo costituisce un vero scandalo, un crimine che viola i diritti umani fondamentali”, è il monito di Papa Francesco contenuto nel messaggio inviato al vertice.

I dati mostrano chiaramente i segni della crisi pandemica sulla sicurezza alimentare. “Secondo l’Organizzazione per l’Alimentazione e l’Agricoltura, la pandemia farà crescere il numero delle persone che soffrono di malnutrizione di 130 milioni, portando il totale a oltre 800 milioni”, è l’allarme lanciato da Draghi. Non basta. L’indice dei prezzi delle materie prime agricole, rispetto al gennaio del 2020, è cresciuto del 30%. Con effetti devastanti sui Paesi più poveri.

“La piaga della malnutrizione si sta diffondendo” ed “è diventata la causa principale di malattie e di morte”, sottolinea Draghi. Il premier ricorda come l’Italia sia tra i promotori della “Food Coalition”, che racchiude circa 40 Paesi.

“Abbiamo bisogno di maggiori finanziamenti da parte dei governi e delle banche di sviluppo, al fine di ridurre i rischi per gli investitori nel settore agricolo e di migliorare l’accesso al credito”, è l’invito di Draghi che anticipa come il tema sarà sul tavolo di un summit ad hoc a ottobre, organizzato nell’ambito della presidenza G20.

E poi c’è il fattore clima a fornire ulteriori impatti negativi sulla sicurezza alimentare globale. “La produttività dell’agricoltura è inferiore del 21 % a quella che sarebbe senza cambiamenti climatici, Quest’autunno a Glasgow vogliamo raggiungere un accordo sul clima ambizioso, che coinvolga sia le economie ricche che quelle emergenti”, spiega il premier italiano, co-presidente assieme al Regno Unito del Cop26.

E’ un allarme che unisce tutti i relatori alla Fao, quello sull’aumento della malnutrizione. “Il nostro obiettivo è ‘zero waste and zero hunger'” (zero sprechi e zero fame), è l’ambizioso annuncio del direttore della Fao Qu Dongyu. Ma, come ricorda Antonio Guterres, la strada è in salita. “Rispetto all’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile siamo seriamente fuori strada. La pandemia ha accentuato le diseguaglianze”, avverte il segretario generale delle Nazioni Unite.

(di Michele Esposito/ANSA)