Tokyo, Pellegrini nella storia: “Ora mi diverto”

Federica Pellegrini fa il segno della vittoria.
Federica Pellegrini fa il segno della vittoria. (ANSA)

TOKYO, –  La Divina è per sempre. Nella storia, dopo aver compiuto l’ennesimo ribaltone della sua carriera e conquistato la sua quinta finale nei 200 stile libero in altrettante Olimpiadi.

Nessuna donna ci era mai riuscita nella storia, solo Phelps tra gli uomini. Immortale, come l’impresa compiuta stamattina all’Aquatic Center di Tokyo quando con un 1’56”44 si è  spinta dentro la finale che si disputerà domattina.

Con rabbia e orgoglio, per non chiudere la carriera individuale con un fallimento che non meritava: “Sono strafelice”, dice la Divina a fine gara. “In questa finale ci sono 20 anni di vita”, ripete sciolta, di nuovo colorita in volto dopo aver sbiancato ieri con quel 15esimo posto (“Ma ieri lo dico papale papale, ho fatto proprio una gara di merda…”) che non prometteva niente di buono: “Oggi sono andata da sola, ho fatto una bella gara, al contrario di ieri che ho fatto proprio una gara di merda, papale papale”.

Il canto della cigna che non ci stava a chiudere la sua carriera senza aver messo almeno l’ultimo tassello che la consacra ancora di più nella storia del nuoto mondiale. Tutto il resto sarà di guadagnato, e magari inaspettato.

Anche se lei vola basso e ammette: “E ora solo divertimento per il mio ultimo 200 stile. Senza prenderci troppo in giro, prendermi questa quinta finale era il vero obiettivo di questa Olimpiade, con un anno di ritardo, alla rincorsa, sono veramente contenta. Domani sarà divertente, sarà l’ultima”. Una Pellegrini tarata, ormai con un bagaglio d’esperienza che non sembra ammettere exploit oltre il programmato.

Così, nessuna sorpresa neanche su possibili ripensamenti: “Parigi 2024? Grazie, ma no – dice sorridendo ai giornalisti – Il mio corpo mi sta chiedendo già il ritorno, con i minuti di interessi. Domani voglio godermela fino alla fine. Sarà una finale molto divertente, forse per la prima volta per me”.

Ma in Italia credono in lei, e anche il presidente del Coni Giovanni Malagò, rilancia: “Le ho parlato poco fa, l’ho trovata serena e conscia della complessità, ma penso che domani nulla le sia precluso, ce lo ha sempre dimostrato. Secondo me non farà neanche troppo i conti sui tempi delle altre”.

E chissà se invece quella tensione agonistica che le tirò un brutto scherzo a Rio, stavolta non possa invece regalarle un clamoroso finale a sorpresa: “Non sono una che si prende in giro – ripete la veneta, razionale anche oltre i sogni – domani il reparto medaglie per me è chiuso. Non mi smonto ma non è raggiungibile per me in questo momento. Con l’età ho imparato a pormi obiettivi fattibili, difficili, ma fattibili e senza sognare l’impossibile”.

E allora chi sarà la prossima regina dei 200? “Titmus, e andrà anche molto vicina al record del mondo”, si dice convinta la Divina, anche se prima di domani tira fuori l’ultimo brivido d’orgoglio: “Ma io faccio sempre il tifo per la linea rossa…”.

Quel 1’52″98 che resta scolpito da 12 anni, da Roma 2009 e risalente all’epoca geologica dei costumoni e che sarebbe un peccato che le venga infranto proprio in faccia all’ultimo 200 della sua carriera. Un motivo in più per mettere la sveglia alle 3:41 ore italiane e rispolverare il tricolore dalle Notti Magiche.