Bezos sfida Musk, sconto 2 miliardi alla Nasa per la Luna

Jeff Bezos, fondatore di Amazon, pronto ad iniziare l'avventura nello spazio
Jeff Bezos, fondatore di Amazon, pronto ad iniziare l'avventura nello spazio. ANSA/ US BLUE ORIGIN

NEW YORK.  – Jeff Bezos, forte del successo del suo viaggio nello spazio e del titolo di paperone mondiale, sfida Elon Musk e offre alla Nasa uno “sconto” di 2 miliardi di dollari per andare sulla Luna.

In una lettera aperta il fondatore di Amazon ha chiesto alla National Aeronautics and Space Administration di tornare sui suoi passi e di consentire a Blue Origin di partecipare al programma Artemis, che punta a portare astronauti americani sulla Luna nel decennio in corso.

Un programma per il quale nei mesi scorsi la Nasa ha scelto SpaceX di Musk per motivi economici: la proposta avanzata dal patron di Tesla aveva infatti un costo decisamente inferiore a quella di Bezos, ed è stata privilegiata alla luce delle ristrettezze di bilancio dell’agenzia spaziale. Una scelta che Bezos ‘l’astronauta’ non ha mai digerito.

“Ritengo che la missione” Artemis “sia importante. Sono onorato di offrire questo contributo e di essere nella posizione finanziaria per poterlo fare”, ha scritto il fondatore di Amazon a Bill Nelson, il numero uno della Nasa, offrendo 2 miliardi di sconto per consentire a Blue Origin di affiancare SpaceX nel programma.

“Blue Origin è impegnata a costruire un futuro in cui milioni di persone vivono e lavorano nello spazio a beneficio della Terra. Siamo convinti che, per portare avanti il futuro spaziale dell’America, la Nasa debba tornare rapidamente sulla Luna”, ha aggiunto Bezos, certo che l’agenzia trarrebbe maggiori benefici da un coinvolgimento di Blue Origin in quanto così limiterebbe eventuali ritardi e ridurrebbe la sua dipendenza da un’unica fonte di approvvigionamento.

SpaceX per ora non ha risposto alla “provocazione”. E non è chiaro neanche se la Nasa prenderà seriamente l’offerta di Bezos, ritenuta per alcuni allettante mentre per altri rientra solo in una ‘battaglia’ fra miliardari che, dopo la Terra, mvogliono mettere le mani sullo spazio.

La rivalità “spaziale” fra Bezos e Musk è infatti nota e il fatto che la Nasa abbia mscelto SpaceX per la Luna ha rappresentato uno schiaffo pesante per l’uomo più ricco del mondo, che era stato coinvolto in prima persona nella proposta di Blue Origin per la commessa.

Mentre Bezos corteggia la Nasa e Musk si gode il successo della trimestrale di Tesla, si apre il dibattito sulla definizione di “astronauta”, di recente rivista dalla Federal Aviation Administration. Fra i nuovi requisiti per poter assumere il titolo c’è quello di “dimostrare durante il volo attività  essenziali per la sicurezza pubblica o che contribuiscano alla sicurezza del volo”.

I passeggeri di New Shepard, la navicella con cui Bezos ha coronato il suo sogno di andare nello spazio, non sembrano rientrare nella nuova definizione in quanto si è trattato di un volo completamente automatizzato durante al quale ai passeggeri non era chiesto nulla se non godersi il panorama. Bezos sarebbe quindi solo un “Spaceflight Participant”.

Non è chiaro invece se Sir Richard Branson possa vantarsi del titolo di astronauta: Virgin Galactic infatti ritiene che Branson e gli altri a bordo della sua missione spaziale abbiano svolto il compito di sperimentare per i futuri passeggeri.

Insomma potrebbe trattarsi, anche in questo caso, di una battaglia fra miliardari in grado solo di alimentare polemiche sui milioni spesi nello spazio mentre sulle Terra la pandemia continua a fare vittime e ad aumentare la povertà.

(di Serena Di Ronza/ANSA).

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