Spagna, rete di ong: nel Paese 4,5 milioni di poveri

Un uomo passa davanti ad una povera donna chiedendo l'elemosina.
Un uomo passa davanti ad una povera donna chiedendo l'elemosina.

MADRID. – Quando la pandemia di Covid ha colpito la Spagna, nel Paese c’erano 4,5 milioni di persone in situazione di “grave povertà”, ovvero il 9,5% della popolazione.

È quanto sostiene in un nuovo report la sezione spagnola della rete di ong European Anty Poverty Network (Cilap in Italia), aggiungendo che, nel 2008, c’era un milione di persone in meno in queste condizioni (ovvero che non hanno accesso a risorse “sufficienti per soddisfare i propri bisogni di base”).

Secondo il nuovo report, basato sugli ultimi dati disponibili (non tutti riferiti all’anno 2020), il profilo di persona in situazione di grave povertà in Spagna corrisponde principalmente a quello di un cittadino spagnolo con livello educativo medio o alto, attivo a livello lavorativo e con disponibilità di una casa, ma con un reddito mensile personale disponibile di meno di 535 euro se vive da solo o di 282 euro se vive in una familia di quattro persone. Quindi, non si tratta, nella maggioranza dei casi, di disoccupati.

“Vogliamo superare miti e cliché diffusi su queste persone”, ha affermato il presidente della sezione spagnola di European Anty Poverty Network, Carlos Susías, in una conferenza stampa ripresa dai media iberici.

I responsabili del nuovo report hanno aggiunto che, quando saranno disponibili dati completi per poter valutare meglio gli effetti della pandemia, la percentuale di persone in situazione di povertà estrema potrebbe aumentare.

Misure come l’uso della cassa integrazione o strumenti come il reddito minimo di cittadinanza, segnalano, possono però contribuire a mitigare l’impoverimento della popolazione.

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