Pyongyang testa un nuovo supermissile, timori Usa e Cina

Una foto rilasciata dalla agenzia ufficiale di notizie di Corea del Norte (KCNA) mostra al lider norcoreano Kim Jong ispeziona un'unitá militare di difesa nel norest del paese
Una foto rilasciata dalla agenzia ufficiale di notizie di Corea del Norte (KCNA) mostra al lider norcoreano Kim Jong ispeziona un'unitá militare di difesa nel norest del paese.(ANSA/ EPA/KCNA )

PECHINO.  – Volendo usare la scala di misurazione maturata in 30 anni di attività nucleari e balistiche, il supermissile cruise a lungo raggio testato dalla Corea del Nord nel fine settimana è classificabile come provocazione di basso livello.

Il paradosso è che il lancio non viola le risoluzioni Onu perché a Pyongyang è stato vietato l’uso di tecnologia balistica, oltre che di tutto ciò che è legato all’atomo, ma è un segnale per provare a risvegliare il dossier nucleare in stallo da febbraio 2019, dal summit di Donald Trump e Kim Jong-un di Hanoi.

I vettori da crociera non sono soggetti alle sanzioni in quanto considerati meno pericolosi di quelli balistici, ma vanno pur sempre a coprire una casella negli arsenali integrati del supremo comandante per la deterrenza verso i nemici, Usa in testa.  Il Rodong Sinmun ha pubblicato due foto: una sul missile in uscita da uno dei cinque tubi del lanciatore montato su un veicolo; l’altra, invece, che lo riprende nel volo orizzontale.

Gli esperti hanno notato che l’arma ricorda i missili da crociera a lungo raggio Tomahawk degli Stati Uniti e quelli Hyunmoo-3C della Corea del Sud. I vettori balistici hanno una gittata molto più lunga e si muovono più velocemente di quelli da crociera di pari dimensioni, ma questi ultimi sono ancora minacciosi poiché, pur potendo trasportare testate nucleari, volano in linea relativamente dritta e a bassa quota, risultando più difficili da rilevare.

L’intemperanza nordcoreana, annunciata nella notte dall’agenzia ufficiale Kcna, appare per modalità e tipologia non indigesta agli Usa del presidente Joe Biden, la cui amministrazione ha espresso disponibilità, d’intesa con Seul, a riprendere i colloqui in ogni momento.

E non è troppo imbarazzante per il ministro degli Esteri cinese Wang Yi, atteso domani a Seul per illustrare tra l’altro i piani del presidente Xi Jinping sulla stabilità regionale, nell’ultima tappa del viaggio contro l’influenza Usa partito venerdì dal Vietnam per passare poi attraverso Cambogia e Singapore.

Questo non vuol dire che Washington e Pechino non abbiano manifestato i loro timori: fonti dell’amministrazione Biden hanno detto che gli Usa “continueranno a monitorare la situazione”, mentre il portavoce del ministeri degli Esteri cinese Zhao Lijian ha invitato “le parti correlate a esercitare moderazione e a incontrarsi a metà strada” a tutela di pace e stabilità della penisola coreana e della regione.

Lo stesso Kim, segnale non di poco conto, non ha seguito dal vivo le operazioni di lancio, tenuto pochi giorni dopo la parata paramilitare senza armi strategiche e in scala ridotta giovedì notte per i 73 anni della fondazione dello Stato. Secondo la Kcna, Pak Jong-chon, promosso a inizio mese nel Presidium del Partito dei Lavoratori, ha assistito ai test con altri alti funzionari.

“Questa è un’altra grande manifestazione delle enormi capacità della scienza e della tecnologia della difesa e dell’industria delle armi del nostro Paese”, ha detto Pak.

I vettori hanno viaggiato per poco più di due ore (“7.580 secondi”, per la precisione) “lungo un’orbita di volo ovale e modello-8 nell’aria sopra la terra e le acque territoriali” in Corea del Nord e hanno “colpito obiettivi a 1.500 km di distanza con successo”, ha precisato la Kcna.

Per Kim, il nuovo missile cruise può essere un tentativo per riaprire un canale verso l’esterno, stretto dalla chiusura da gennaio 2020 delle frontiere a causa del Covid-19, dall’economia asfittica e dai rischi di una devastante crisi alimentare.

(di Antonio Fatiguso/ANSA).

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