Smog, a settembre undici città oltre i limiti delle emissioni

Lo smog intorno a Piazza del Duomo a Milano, 7 gennaio 2020.
Lo smog intorno a Piazza del Duomo a Milano, 7 gennaio 2020. EPA/MATTEO CORNER

ROMA. – All’inizio di settembre, sono già 11 le città italiane che hanno sforato il limite annuo di legge per le emissioni di polveri sottili PM10. Quelle messe peggio sono Verona e Venezia, ma la maggior parte delle città inquinate sono in Pianura Padana, con le eccezioni di Avellino, Frosinone e Napoli.

Le Regioni della Padania sono tutte molto indietro nell’attuazione delle misure programmate contro l’inquinamento atmosferico, e la peggiore è la Lombardia. Il dossier di Legambiente “Mal’aria 2021 edizione speciale – I costi dell’immobilismo” ha messo sotto la lente le azioni antismog di Comuni e Regioni italiane.

Secondo la ong, sono già 11 le città italiane che a inizio settembre hanno sforato, con almeno una centralina, il limite previsto per le polveri sottili, ossia la soglia dei 35 giorni nell’anno solare con una media di PM10 giornaliera superiore ai 50 microgrammi al metro cubo.

La maglia nera va a Verona e Venezia con 41 giorni di sforamenti, seguite da Vicenza con 40, Avellino e Brescia con 39, Cremona e Treviso con 38, Alessandria, Frosinone e Napoli con 37, Modena con 36. Il numero di città rischia di aumentare considerevolmente, visto che Padova e Rovigo sfiorano il limite, registrando 35 giorni di sforamento al 6 settembre 2021, mentre la città di Torino ne registra 34. Vicine alla soglia critica anche Asti (con 33 giorni di sforamenti), Lodi e Reggio Emilia (32), Bergamo e Caserta (31) e Parma (30).

Secondo Legambiente, fra le regioni della Pianura Padana, la Lombardia è quella che ha fatto meno per attuare le misure antismog concordate col governo nel 2013 e 2017: solo il 15% delle azioni sono state completate. Seguono la Regione Piemonte (solo il 25% delle promesse mantenute), e il Veneto e l’Emilia Romagna, con neanche il 40% dei compiti espletati.

Ma anche lo Stato è inadempiente: ha completato solo il 15% delle misure, come la Lombardia. Legambiente ricorda che l’Italia ha all’attivo tre procedure di infrazione con la Commissione europea per le elevate concentrazioni degli inquinanti atmosferici. Per una è già stata condannata, e la multa (ancora da definire da parte della Commissione) potrebbe andare da 1,5 a 2,3 miliardi di euro.

Secondo un sondaggio commissionato da Lagambiente a Ipsos, il 63% degli italiani pensa che il traffico sia responsabile di “quasi metà dell’inquinamento”, e che nelle nostre città circolino un numero eccessivo di automobili. Diffusa la richiesta di incrementare il trasporto pubblico elettrico (il 68% la considera la misura più urgente), seguita da quella di aumento delle superfici verdi e alberate (50% delle priorità). L’estensione dei percorsi pedonali (20%) e la realizzazione di spazi per il parcheggio di bici e monopattini sono richiesti soprattutto dai 30-40enni.

(di Stefano Secondino/ANSA)

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