Bennett vede Sisi, primo leader israeliano dal 2011

il primo ministro israeliano Naftali Bennett. ANSA/ EPA/SEBASTIAN SCHEINER / POOL

IL CAIRO.  – Per la prima volta in un decennio, un premier israeliano è stato in visita in Egitto in una storica conferma di quanto la sostanza di interessi economici e politici – il gas e l’avversione per Hamas – leghino la repubblica araba e lo Stato ebraico.

É stato il nuovo primo ministro israeliano Naftali Bennett a interrompere un decenio di distanza fisica andando ad incontrare il presidente egiziano Abdel Fattah El-Sisi a Sharm El Sheik, la località balneare sul Mar Rosso.

La visita del premier nel più popoloso Paese arabo era stata preannunciata come imminente, ma senza precisare date, il mese scorso. L’ultimo incontro, anche quella volta a Sharm El Sheik, risaliva al 6 gennaio 2011, pochi giorni prima della caduta dell’allora presidente Hosni Mubarak che ricevette il predecessore di Bennett, Benyamin Netanyahu (anche se media israeliani riferirono di un suo colloquio segreto con Sisi nel 2018).

Il capo di Stato egiziano, come riferito dal portavoce della presidenza, “ha affermato il sostegno dell’Egitto a tutti gli sforzi volti al raggiungimento di una pace globale in Medio Oriente, sulla base della soluzione dei due Stati e sulla base di risoluzioni di legittimità internazionale che contribuiscono a rafforzare la sicurezza e la prosperità di tutti i popoli della regione”.

L’Egitto era stato il primo Paese arabo a fare pace con Israele nel 1979 dopo aver combattuto quattro guerre contro lo Stato ebraico tra il 1948 e il 1973. E, sebbene molto migliorati, le relazioni tra i due Paesi sono ancora definibili come una “pace fredda”, testimoniata dal basso profilo attribuito alla blindatissima visita dal protocollo che tra l’altro ha dato l’annuncio ufficiale solo in mattinata.

Tutto sommato però le relazioni tra i due Paesi sono migliorate negli ultimi anni: fra l’altro l’Egitto ha svolto un ruolo chiave nel mediare il cessate il fuoco tra Israele e Hamas a Gaza in almeno tre conflitti fra il movimento islamico e lo Stato ebraico.

Il Cairo e Israele inoltre hanno forti interessi comuni nel gas: sono stati entrambi fondatori del Forum del gas del Mediterraneo orientale e hanno un accordo da 13,3 miliardi di euro per liquefare quello israeliano in Egitto al fine di riesportarlo.

Entrambi poi hanno in comune anche un problema: la Fratellanza musulmana, progenitrice del movimento di Hamas al potere a Gaza dal 2007 e messa al bando in Egitto dal 2013 a causa di suoi tentativi di destabilizzazione terroristica del Paese.

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