Muore a Palermo il pilota Nino Vaccarella, zio dei giornalisti venezuelani Anna e Tony Vaccarella

Il campione Vaccarella mentre si allacciava il casco prima di una gara.

CARACAS –  Abbiamo appreso della morte del pilota Nino Vaccarella dal collega Ottavio Estrada,  Soprannominato ‘Preside Volante’ era zio dei giornalisti italo-venezuelani Anna e Tony, quest’ultimo noto agli amanti delle sport per le sue cronache nelle gare di velocità, sopratutto la MotoGP. Alo loro le condoglianze della Redazione del nostro giornale.

Nino Vaccarella, laureato in giurisprudenza, alla prematura morte del padre si dedica, con la sorella, alla conduzione dell’istituto scolastico privato, di proprietà della famiglia, senza tralasciare il suo amore per la velocità.

Il campione nato a Palermo il 4 marzo 1933, era soprannominato il ‘Preside Volante’, a causa del ruolo ricoperto nella scuola privata di famiglia, è stato uno dei miti del motosport italiano. Una vera e propria leggenda dell’automobilismo che ha trascorso la sua vita sulle quattro ruote soprattutto dedicandosi alla categoria all’Endurance. I tifosi del rombo dei motori ricordano i sui tre successi alla prestigiosa Targa Florio nelle edizioni 1965, 1971 e 1975, il trionfo alla 24 Ore di Le Mans (nel 1964 al volante della Ferrari 275 P in coppia con il francese Jean Guichet).

Vaccarella ha anche partecipato alla 100 km di Nurburgring (anche qui ha portato a casa la vittoria a bordo di una Ferrari), las 12 horas de Sebring (nel 1970 ha tagliato per primo il traguardo) ed i 1.000 kilómetros di Monza.

“Con Nino Vaccarella scompare un pilota che ha legato il suo nome a tante vittoriose imprese della Ferrari, un ambasciatore della Sicilia nel mondo e un tifoso e amico che è sempre stato vicino a me e alla Scuderia” – Così l’ex presidente della Ferrari Luca Cordero di Montezemolo ricorda il campionissimo siciliano Nino Vaccarella morto oggi all’età di 88 anni, aggiungendo – “In questo triste momento  sono accanto alla sua famiglia, alla quale esprimo il mio profondo cordoglio”.

(di Fioravante De Simone / redazione Caracas)