Accordo con gli Usa, Lady Huawei torna in Cina

Meng Wanzhou, "Lady Huawei" la direttrice finanziaria del colosso delle telecomunicazioni cinese, (Wikipedia)

NEW YORK.  – Lady Huawei potrà tornare in Cina. Meng Wanzhou, la direttrice finanziaria del colosso delle telecomunicazioni cinese, ha raggiunto infatti un accordo con il Dipartimento di Giustizia americano che – riporta il Wall Street Journal – le consentirà di rimpatriare dopo quasi tre anni di domiciliari in Canada su richiesta delle autorità statunitensi, che l’hanno accusata di aver violato le sanzioni all’Iran.

In base all’intesa, Meng – figlia del fondatore e amministratore delegato di Huawei, Ren Zhengfei – potrebbe ammettere alcune responsabilità ottenendo però in cambio prima il rinvio e poi il ritiro delle accuse di frode mobiliare e bancaria.

L’accordo si avvia a risolvere uno dei nodi di maggiore tensione nei rapporti fra Stati Uniti e Cina, le cui relazioni sono ulteriormente deteriorate nelle ultime settimane con l’intesa fra Washington, Gran Bretagna  e Australia su sottomarini nucleari nell’area dell’indo-pacifico proprio per contrastare Pechino.

La soluzione del caso Lady Huawei potrebbe far tirare un sospiro di sollievo anche al Canada, finito al centro dello scontro Stati Uniti e Cina, e all’appena rieletto Justin Trudeau. L’arresto di Meng in risposta alla richiesta statunitense è stato in parte responsabile del crollo degli scambi commerciali fra Ottawa e Pechino, oltre che della detenzione di due cittadini canadesi in Cina che, secondo indiscrezioni, potrebbero ora essere rilasciati.

L’accordo raggiunto è simile a quello che l’amministrazione Trump stava negoziando con Meng prima che le trattative naufragassero. Lady Huawei si sarebbe invece mostrata più “aperta” a un’intesa spinta dalla voglia di riabbracciare il marito e i figli.

Meng è stata arrestata quasi tre anni fa a Vancouver e accusata di aver violato le sanzioni americane all’Iran e ingannato le banche nel 2013 sui rapporti fra Huawei e Teheran. Da quel momento è ai domiciliari nella sua casa a Vancouver, dove trascorre le giornate con i legali e a studiare l’inglese.

Fin dal suo arresto Meng è divenuta il volto delle tensioni commerciali e tecnologiche fra Stati Uniti e Cina, in particolare sotto l’amministrazione Trump. La Casa Bianca del tycoon aveva infatti etichettato Huawei come una minaccia alla sicurezza nazionale e descritto l’operato di Meng con l’Iran come l’esempio degli illeciti della società.

La liberazione di Lady Huawei rischia di scatenare una nuova ondata di critiche a Joe Biden, già accusato da molti repubblicani di essere troppo indulgente con Huawei.

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