Greta a Berlino: “Germania canaglia del clima”

Greta Thunberg a Torino. Archivio
Greta Thunberg a Torino. in un immagine d'archivio. (ANSA)

BERLINO. – “Hello Berlin, grazie di esser venuti!” Greta sorride, oggi ha i capelli sciolti, parla in inglese ai migliaia e migliaia di fan davanti al Reichstag di Berlino, due giorni prima del voto che chiuderà l’era Merkel. Ma il suo messaggio ai politici resta grave, e il maggior rimprovero viene rivolto proprio alla Germania, “canaglia del clima”, la quarta peggiore del mondo, sul piano delle emissioni di Co2.

“Votare è importante, ma non basta – esorta la giovanissima icona svedese – dobbiamo tutti diventare attivisti e continuare a scendere per le strade come abbiamo fatto oggi, per pretenderé da chi governa le politiche a favore del clima”. I partiti invece “non fanno abbastanza”. Anzi, ancora peggio, aggiunge: “neppure le loro promesse potrebbero bastare a raggiungere gli obiettivi di Parigi”. E cioè il contenimento del riscaldamento del pianeta a 1,5 gradi centigradi.

Fa campagna elettorale anche lei, mentre stando ai Fridays for future 620 mila persone hanno sfilato in Germania e 100 mila a Berlino? “Non siamo lobbisti dei verdi”, mette le mani avanti.

Ma quando parla del cambiamento dice che se saranno in tanti a volerlo questo “arriverà il giorno del voto”.  Che significa? Di cambiamento parla anche il socialdem Olaf Scholz, che ha twittato, “lo dico esplicitamente, lo sciopero del clima oggi è giusto”.

Anche il candidato della Cdu-Cdu Armin Laschet ha sottolineato di apprezzare “l’enorme impegno dei giovani” che combattono per il loro futuro. Ma è la verde Annalena Baerbock ad aver partecipato alla manifestazione dei ragazzi di FFF a Colonia. Ed è il suo partito a portare avanti l’idea che serva “un governo per il clima”.

Il colpo d’occhio sul prato del Bundestag è sensazionale, come quello sulla sfilata nel quartiere di Mitte. “Nonna com’è un pupazzo di neve?” “La Natura non tratta!”, si legge sui manifesti di cartone. E nel mare di giovanissimi ci sono anche tanti bambini di scuole elementari, in qualche caso intere classi che hanno avuto il  permesso degli insegnanti a disertare le aule: l’etichetta scelta per la marcia di oggi è quella di “lezione di politica”, nel corso della giornata che segue il motto “tutto per il clima”.

Una scelta che ha provocato anche delle polemiche, con l’associazione dei docenti federale che ha ricordato come la scuola sia neutrale e non possa prendere parte a delle manifestazioni, stabilendo quali siano buone e quali cattive.

Stando ai Fridays for future, delle 1500 iniziative in 80 paesi, 450 sono state organizzate in Germania, dove si è manifestato anche ad Amburgo, Colonia, Friburgo e Lipsia.