Grazia Deledda, apripista battaglie delle donne

Un ritratto di Grazia Deledda compare sul francobollo emesso per ricordare i 150 anni dalla nascita della scrittrice; in basso sulla vignetta del valore postale compare anche la sua firma autografa,
Un ritratto di Grazia Deledda compare sul francobollo emesso per ricordare i 150 anni dalla nascita della scrittrice; in basso sulla vignetta del valore postale compare anche la sua firma autografa, Roma,27 Settembre 2021. ANSA/US/CARLO FINCO

NUORO. – Poche figure femminili nella storia della Sardegna possono essere prese a icona della lotta per l’emancipazione e per la conquista della parità dei diritti tra uomini e donne come la scrittrice Grazia Deledda, prima e tuttora unica donna italiana a ricevere il Premio Nobel per la letteratura.

Una letterata di caratura internazionale ma soprattutto una grande barbaricina che solo grazie alla sua caparbietà e alla sua tenacia, lottando e vincendo contro preconcetti e ostruzionismi dovuti anche e soprattutto al suo essere “donna moderna”, riusci a imporsi ai massini livelli in un’epoca dove femminismo e pari opportunità erano concetti astrusi, se non reietti, anche all’interno degli “evoluti” circoli dell’intellighenzia dell’epoca.

Da oggi e per un anno interno, musica, versi, testimonianze e un ricco calendario di eventi celebreranno il 150° anniversario dalla sua nascita, lei che la tra la fine dell’800 e i primi del ‘900 seppe affermarsi nel mondo della letteratura, e partendo dal rione Santu Predu di Nuoro arrivò fino a Stoccolma.

La giornata inaugurale delle celebrazioni deleddiane si è svolta all’istituto superiore Francesco Ciusa, si è aperta con i versi del musicista Piero Marras ed è proseguita con l’emozione delle lettere di Grazia interpretate dall’attrice Monica Corimbi accompagnata al sax da Gavino Murgia.

“Il filo rosso di queste celebrazioni – ha spiegato il direttore artistico delle manifestazioni deleddiane Anthony Muroni – sarà la frase ‘Grazia Deledda una donna dei nostri tempi’, è stata infatti una donna che non mise limiti alle donne ed è per questo che dedichiamo questa giornata alle donne dell’Afghanistan che vivono un momento drammatico. La scrittrice nuorese, già nell’Ottocento, non accettava il ruolo che le veniva dato e ha intrapreso la strada dell’autodeterminazione, proposta anche attraverso le figure raccontate nei suoi libri: donne che amano e lavoravano, esattamente come gli uomini”.

Tante le iniziative in Sardegna, in Italia e all’estero nei prossimi mesi: si parte il 29 settembre con un evento in Senato con la presidente Casellati e il ministro della Cultura Franceschini, si prosegue con convegni e spettacoli teatrali in Sardegna e nella Penisola e una mostra multimediale. In calendario anche appuntamenti internazionali: a Stoccolma in collaborazione con la Fondazione del Nobel, a Dubai in occasione dell’Expo e a San Pietroburgo in Russia, visto il filo che legava la scrittrice a Tolstoj con cui teneva una corrispondenza.

“Grazia Deledda è un’icona della donna sarda, con lei la Sardegna è entrata nel dibattito culturale e letterario del mondo intero – ha sottolineato il governatore Christian Solinas – Nell’Isola tante donne sono emerse da Eleonora D’Arborea in poi e nel nuorese ci sono stati esempi importanti: Grazia Deledda e Marianna Bussalai, donne antisegnane che si sono imposte nel mondo della cultura sarda”.

Emozione e orgoglio per le celebrazioni nella sua città natale, ribattezzata l’Atene sarda per il grande numero di intellettuali e artisti al suo interno. Caratteristica che affonda le radici proprio nell’opera della sua concittadina più illustre. “Grazia Deledda è la musa ispiratrice – ha detto il sindaco di Nuoro Andrea Soddu – quasi una divinità religiosa che ha invaso la nostra immaginazione e i nostri sogni, che sembrano possibili se pensiamo all’esempio della sua vita”.

(di Maria Giovanna Fossati/ANSA)