G20, via all’accordo politico sul fisco globale

Il ministro dell'Economia Franco e il presidente della Banca d'Italia Ignazio Visco al G20.
Il ministro dell'Economia Daniele Franco e il presidente della Banca d'Italia Ignazio Visco al G20. (The Watcher Post)

ROMA. – La ‘minimum tax’ globale per le multinazionali messa a punto dall’Ocse ha il via libera dei ministri delle Finanze e Governatori del G20, ed è pronta per “l’accordo politico” dei capi di Stato e di Governo a fine mese a Roma. E il G20 finanze a presidenza italiana, riunito a Washington in occasione dei meeting Fmi/Banca mondiale, lancia un altolà ai progetti per creare una ‘stablecoin’, una sorta di valuta digitale su scala globale: servono regole e controlli.

“Appoggiamo l’accordo politico” come formulato dall’Ocse l’8 ottobre con l’aliquota minima al 15%, ha spiegato il governatore di Bankitalia Ignazio Visco durante una conferenza stampa virtuale. Ora serve che l’Ocse “sviluppi velocemente le regole-modello e gli strumenti multilaterali”: tutto sembra pronto, tuttavia, per un accordo di principio al G20 dei leader di Roma su quello che il communique’ finale del G20 finanze definisce “un sistema fiscale internazionale più stabile e giusto”.

Quanto ai progetti di criptovalute con una quotazione ‘stabilizzata’ – come quello di Facebook – dal G20 arriva una decisa moral suasion. “Nessuna cosiddetta ‘stablecoin’ globale dovrebbe diventare operativa prima che tutti i requisiti operativi, legali e di vigilanza siano adeguatamente affrontati attraverso un’architettura adeguata e aderendo a standard applicabili”.

Solo solo alcuni dei nodi critici del quarto G20 finanze a guida italiana. Al centro dei colloqui, a Washington, c’era naturalmente la ripresa e l’inflazione che, tornata a galoppare con la fiammata de prezzi energetici, minaccia di porre fine a un decennio di politica monetaria particolarmente espansiva. Se la ripresa globale appare solida, ci sono ancora molte divergenze fra Paesi, che in larga parte riflettono ritmi di vaccinazioni differenti.

Per questo “la politica economica deve continuare a offrire supporto alla ripresa per tutto il tempo necessario” – ha spiegato Visco – aggiungendo che il G20 concorda con il Fmi che i fattori alla base della forte accelerazione dell’inflazione nei Paesi avanzati sono largamente “transitori”.

Proprio sul tema della pandemia e delle vaccinazioni, così centrale anche per la ripresa e per cui il G20 italiano ha creato un panel di esperti di alto livello per la preparazione alle pandemie, il ministro Franco spiega che “il G20 resta determinato a portare la pandemia sotto controllo ovunque”.

E attende “proposte concrete” su questo fronte dal meeting congiunto dei ministri delle Finanze e della Salute del 29 ottobre, che dovrà affrontare la scarsità di vaccinazioni nelle economie emergenti, i ‘colli di bottiglia’ alla distribuzione e, soprattutto, la questione dei finanziamenti.

I 650 miliardi di dollari in diritti speciali di prelievo (Dsp) allocati ad agosto dal Fmi per far fronte all’emergenza pandemica, secondo molte Ong, aspettano ancora di essere ‘girati’ dai rispettivi Paesi verso le economie che più ne hanno bisogno: il G20 “apprezza i recenti progressi del Fmi per fornire opzioni ai suoi membri che hanno una forte posizione esterna per incanalare volontariamente una quota dei loro Sdr, nel rispetto delle leggi nazionali, verso i Paesi vulnerabili”.

(di Domenico Conti e Serena di Ronza/ANSA)

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