Tennis: Sinner saluta Indian Wells, Atp Finals più lontane

Jannik Sinner in azione.
Jannik Sinner in azione. (ANSA)

ROMA.  – Dopo Matteo Berrettini anche l’ultimo degli italiani, Jannik Sinner saluta Indian Wells. A spezzare i sogni di gloria dell’altoatesino che così vede allontanarsi sempre più le Atp Finals l’americano Taylor Fritz che aveva già fatto fuori il finalista di Wimbledon mandando in frantumi il sogno di un derby tutto italiano agli ottavi di finale.

Il 20enne di Sesto Pusteria, n.14 del ranking e 10 del seeding ci ha provato fino all’ultimo ma contro un avversario in giornata di grazia non è bastato.

Dopo aver lasciato all’esordio (direttamente al secondo turno) appena quattro game all’australiano John Millman, n.158 ATP, ed aver beneficiato al terzo turno del forfait dello statunitense John Isner, n.24 ATP e ventesima testa di serie (volato a casa per la nascita del terzo figlio), nella notte italiana l’altoatesino è stato sconfitto per 6-4 6-3, in un’ora e 41 minuti di partita, dall’altro americano Taylor Fritz, n.39 del ranking e 31 del seeding, che martedì aveva eliminato a sorpresa anche Berrettini, n.7 del ranking e 5 del seeding.

Match da incorniciare per l’americano, anche se con la collaborazione dell’azzurro. Ogni volta che Sinner accorciava di un pelo i colpi Fritz, sempre con i piedi ben piantati in campo, entrava di potenza facendo valere un maggior peso di palla. In più il servizio dell’azzurro è tornato ad essere inaffidabile: la risposta invece ha funzionato abbastanza bene.

“Potevo vincere anche io, ma in campo non avevo buone sensazioni – racconta Sinner nella conferenza stampa post-match – Non mi sentivo bene sulla palla, era come se non riuscissi a muovermi bene. Ho provato a lottare fino alla fine. Lui sicuramente ha giocato meglio di me, io ho però ho avuto tante palle break, le mie chances le ho avute, penso al primo game del secondo set. Poi ho servito io, ho avuto le palle per andare 1-1 ma non ce l’ho fatta. Cose che normalmente faccio non mi sono riuscite. Comunque, nonostante la giornata opaca, sono rimasto lì fino alla fine, ho fatto un controbreak e sono andato vicino a procurarmi le occasioni per il secondo”.

Per Fritz 25 punti contro 23 errori: 16 contro 21 il bilancio di Sinner. “Quest’anno – ricorda l’altoatesino – ho già perso alcune partite in modo simile, ma ogni partita ha un suo perché. Questa partita la potevo vincere anche io: se sul 4-2 del primo set avessi tenuto meglio l’angolo sarei andato 5-2 e servizio. Nel secondo set, se avessi fatto il break al primo gioco, sarebbe stata un’altra partita. Ma con i se non si va da nessuna parte, è andata così. Lui si è sentito bene contro di me e io dovevo sicuramente fare prima quello che ho fatto verso la fine del match, ossia cambiare qualcosa dal punto di vista tattico”.

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