Xi Jinping sorprende gli Usa e lancia il suo missile ipersonico

Modelli del Chinese Space Program rockets esposti al 13th China International Aviation and Aerospace Exhibition in Zhuhai, provincia di Guangdong, Cina, 28 Settembre 2021.
Modelli del Chinese Space Program rockets esposti al 13th China International Aviation and Aerospace Exhibition in Zhuhai, provincia di Guangdong, Cina, 28 Settembre 2021.. EPA/ALEX PLAVEVSKI

WASHINGTON. – Lo scorso anno era stata Mosca nel giorno del compleanno di Vladimir Putin a lanciare da un sottomarino nucleare Zircon, il nuovo missile ipersonico russo che lo zar del Cremlino aveva trionfalmente definito “arma invincibile e inarrestabile”. Una risposta alla Space Force fortemente voluta da Donald Trump e che evocava scenari da guerre stellari.

Ora ad agitare i sonni di Joe Biden è il nuovo razzo ‘made in China’: soprannominato ‘Lunga Marcia’, viaggia cinque volte la velocità del suono ed è diventato il fiore all’occhiello dell’arsenale di Xi Jinping. Come ha svelato il Financial Times, è stato lanciato in orbita dalle forze armate cinesi ad agosto, compiendo un giro completo della Terra e mancando solo di una trentina di chilometri il bersaglio collocato all’interno di una base militare nel deserto.

Ma poco importa in questa fase sperimentale: il test dimostra gli incredibili progressi compiuti da Pechino che ormai si colloca con pieno diritto tra Washington e Mosca nella competizione sul fronte degli armamenti di nuova generazione. Una corsa che inevitabilmente riporta la memoria ai tempi della Guerra Fredda, e rende più difficile il dialogo per fermare la proliferazione degli arsenali delle grandi potenze.

Il Pentagono e l’intelligence Usa, che pur conoscevano gli sforzi di Pechino per sviluppare la propria arma ipersonica, sempre secondo le fonti del Financial Times sarebbero stati colti di sorpresa dalle avanzate capacità mostrate dalla Cina: “Non abbiamo idea di come abbiano fatto”, sarebbe stata la prima reazione degli 007 americani.

Due le principali preoccupazioni di Washington: la coincidenza del test con le crescenti minacce cinesi verso Taiwan e il fatto che il nuovo missile cinese sia in grado di sorvolare il Polo Sud, imponendo una revisione del sistema di difesa missilistico finora concentrato sulla regione artica in chiave anti-russa.

Le notizia che arrivano dal Paese del Dragone impongono poi gli Usa ad accelerare a loro volta sul fronte dei missili ipersonici, nonostante i costi proibitivi. Risale allo scorso settembre l’ultimo test del razzo Hawc (Hypersonic Air-breathing Weapon Concept), ma il Pentagono ha chiesto ai produttori che lavorano con la Difesa Usa di sviluppare progetti più abbordabili in termini di budget. Attualmente la richiesta di investimenti nelle armi ipersoniche da parte del Pentagono ammonta a 3,8 miliardi di dollari per il 2022, un po’ di più dei fondi stanziati per il 2021.

(di Ugo Caltagirone/ANSA)

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