Entro l’anno mille esperti Pnrr, Regioni più veloci

Operai edili al lavoro. EPA/DAREK DELMANOWICZ POLAND OUT

ROMA. – Si completa la macchina organizzativa del Recovery Plan: entro la fine dell’anno Regioni, Province e Comuni saranno pronti ad andare spediti sui progetti del Piano grazie al reclutamento dei 1000 esperti che li aiuteranno a centrare gli obiettivi. Nel frattempo arriva anche il “tavolo permanente per il parternariato economico, sociale e territoriale” previsto nello schema di governance del Pnrr. A chiudere il cerchio arriverà, probabilmente la prossima settimana, un nuovo ‘decreto Recovery’ con ulteriori norme di semplificazione per velocizzare il piano.

Il premier Mario Draghi ha infatti firmato il Dpcm che istituisce l’organismo di confronto con le parti sociali che vedrà la partecipazione di 32 sigle: gli enti locali, i sindacati, le imprese, comprese le associazioni di edili, commercianti, artigiani, agricoltori, le cooperative, le banche, ma anche il terzo settore, l’Osservatorio civico del Pnrr, il mondo dell’università e della ricerca.

Tra le associazioni coinvolte anche il consiglio nazionale dei consumatori e quello degli studenti universitari. Presenti tutti i rappresentanti degli enti locali e Roma capitale. Il presidente del Consiglio potrà “individuare un coordinatore tra personalità” con “elevate competenze e comprovata esperienza”. A seconda dei temi saranno invitati anche i singoli ministri.

Nel frattempo gli enti locali si stanno preparando a reclutare gli esperti che li dovranno supportare nella “concreta attuazione” dei progetti del Pnrr e nella “velocizzazione” delle procedure amministrative. Il relativo Dpcm è ancora in via di perfezionamento (l’intesa in conferenza unificata c’è, manca il concerto dei vari ministeri), ma governatori e sindaci già si stanno attivando. Potranno scegliere i professionisti dal portale unico della P.a. e fare loro dei contratti di collaborazione legati ai tempi del piano.

Le Regioni entro il 27 ottobre dovranno anche stilare i loro piani territoriali: pure per loro il rispetto dei target è precondizione per l’erogazione dei fondi. Saranno previste apposite cabine di regia regionali incaricate della “pianificazione, gestione e verifica delle attività degli esperti”.

Tra le norme che potrebbero trovare spazio nel dl Recovery bis ci dovrebbero essere, tra l’altro, alcune misure per incentivare i professionisti a collaborare con la pubblica amministrazione, ma anche alcuni correttivi alle regole sugli appalti per evitare rallentamenti, in particolare legate allo screening anti-mafia. Le proposte arrivate dai ministeri sarebbero decine, ancora in via di scrematura, ma tra queste dovrebbe trovare spazio l’ecobonus per gli alberghi e le altre misure a sostegno del turismo che attuano proprio alcuni progetti del piano.

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