Serie A: Derby Milano senza vincitori, Verona in 9 frena il Napoli

Ciprian Tatarusanu salva la porta del Milan parando il rigore calciato da Lautaro Martinez.
Ciprian Tatarusanu salva la porta del Milan parando il rigore calciato da Lautaro Martinez. ANSA / MATTEO BAZZI

ROMA. – Il derby di Milano finisce in pareggio e, col pareggio imposto dal Verona al Napoli, nulla cambia in alta classifica alla 12/a giornata e prima della sosta per le nazionali, con le due capolista appaiate a 32 punti e l’Inter rimasta terza a -7.

Quella di ieri al Maradona è la seconda frenata nel percorso virtuoso del Napoli di Spalletti. Ma più che demerito dei partenopei è una super prestazione del Verona di Tudor, che finisce in nove, a complicare la giornata di Spalletti. Osimhen e Insigne segnano il passo, con Simeone che timbra il nono sigillo, poi il pari lo certifica il lucido Di Lorenzo.

L’1-1 nel posticipo a San Siro è frutto di una gara molto intensa, con tanate occasioni costruite, specie da un’Inter più propositiva, anche se i gol sono venuti uno su rigore, trasformato dall’ex Calhanoglu, e l’altro per una autorete di De Vrij. Il risultato già al 17′ è fissato, anche se Lautaro nel primo tempo si fa parare un altro penalty da Tatarusanu, mentre nell’assalto finale il Milan colpisce un palo con Saelemaekers.

Nulla cambia quindi in alta classifica prima della sosta, che azzurri e rossoneri vivranno con più tranquillità.

Festa Lazio all’Olimpico, con Immobile che tocca quota 161 gol trascinando i suoi al quinto posto, sulla scia dell’Atalanta con un perentorio 3-0 con le giocate speciali di Pedro contro la Salernitana che colpisce due legni. Sarri scavalca Mourinho: continua infatti la via crucis dei giallorossi che perdono recriminando anche a Venezia dopo avere ribaltato la gara. Abraham punge ma la difesa arranca e per Mourinho comincia una fase difficile di crisi tra proteste arbitrali, epurati e richieste di rinforzi.

In zona retrocessione ieri è ‘saltato’ Ballardini e al Genoa oggi arriverà Shevchenko. Ma stanno messi male anche Mazzarri, dopo l’ultimo flop con l’Atalanta, e D’Aversa dato che la Samp continua a perdere e la situazione comincia a complicarsi. A dare il ko ai liguri è il rodato Bologna di Mihajlovic che col gol di Arnautovic raggiunge Juventus e Fiorentina al settimo posto, con un pensierino all’Europa. Torna al successo l’Udinese che punisce il Sassuolo con Beto dopo una gara ricca di emozioni.

Il Napoli capisce subito che sarà una domenica complicata. Il Verona di Tudor ha qualità, posizione, tempra e un attacco coi fiocchi con Barak e Caprari al servizio di uno scatenato Simeone. Ed è proprio l’argentino, nel giorno che il Napoli si presenta in campo con l’effigie di Maradona sulla maglia, ad ammutolire lo stadio col vantaggio che dura però 5′.

Il sempre più concreto Di Lorenzo buca Montipò , che si fa passare il pallone sotto le gambe. Gara equilibrata, palo di Osimhen ma il Verona è un osso duro, ribatte colpo su colpo, si rende pericoloso con Barak ma la gara non si sblocca neanche col palo di Mertens e i veneti finiscono in nove per il doppio giallo a Bessa e Kalinic.

Tutto facile per la Lazio nel derby di Lotito con la Salernitana. La differenza in classifica si vede dal modo di attaccare della Lazio, dall’errore marchiano di Gyomber sul gol di Pedro, protagonista della vittoria. Assist per Immobile, al decimo sigillo in campionato e firma sul raddoppio. La Lazio convince e risolve i dubbi sulla continuità di rendimento. La Salernitana subisce per un tempo poi cresce nella ripresa e mostra personalità: prima Djuric e poi Ribery colpiscono i legni, poi una prodezza del mago Luis Alberto (diagonale tra le gambe di Gyomber) chiude i giochi.

La Roma continua a farsi del male e le continue recriminazioni di Mourinho sulle decisioni arbitrali producono l’effetto opposto: gli arbitri continuano a sbagliare ma questo non costituisce più un alibi. Il Venezia legittima il successo in rimonta con due traverse. Si gode il recupero di Caldara: il difensore sblocca subito la gara, poi si procura un rigore.

Alla Roma non basta un Abraham che si riscatta con un assist, il solito (quarto) palo e un gol di rapina, torna al gol anche Shomurodov, ma la squadra difende male e in attacco non trasforma le tante occasioni. Manca compattezza, esperienza e fluidità e Mou sembra impotente a cambiare verso al campionato. Onore al Venezia che gioca bene e ha giocatori importanti come Okerere e Aramu: a 12 punti può puntare con ottimismo alla salvezza.

Dopo otto giornate era maturo il ritorno al successo dell’Udinese. Stavolta e’ arrivato contro un Sassuolo che non ha la continuità di rendimento che aveva con De Zerbi. Friulani avanti con Deulofeu, poi il Sassuolo ribalta la gara: pari di Berardi, sorpasso di Frattesi che poi replica nella propria porta. Quando la gara sembra avviata al pari il solito Beto sfrutta un errore avversario e con questi tre punti i friulani li raggiungono in classifica.

Pesante capitombolo, il terzo consecutivo, per la Samp di D’Aversa che una prima volta riesce ad agguantare il Bologna, passato con Svanberg, grazie al gol di Thorsby, ma dopo un minuto l’esperto Arnautovic, sigla il raddoppio e regala un sogno ai tifosi che da 20 anni non festeggiavano una squadra a 18 punti dopo 12 gare. Tutto da rifare per la Samp, ma non è detto che sarà ancora D’Aversa, alla ripresa del torneo, a guidare il possibile riscatto.