Clima WeWorld: 150 milioni di persone a rischio umanitario

MIgranti arrivano all'isola di Lesbo, Grecia. dopo aver attraversato la Turchia. Archivio. (ANSA/AP Photo/Petros Giannakouris,)

ROMA.  – Cambiamenti climatici e pandemia hanno un impatto anche sulle migrazioni. Nel 2020 c’erano 26,4 milioni di rifugiati in tutto il mondo. Il 39% di loro è ospitato in soli 5 Paesi: Turchia, Colombia, Pakistan, Uganda e Germania e si registrano 40,5 milioni di nuovi sfollati interni, il numero più alto di sempre negli ultimi dieci anni.

Quanto all’Italia, anche in questo caso il prezzo della pandemia è stato pagato di più da donne e bambini.  Il nostro Paese, segnala l’Index, ha registrato il maggior numero di giorni con scuole chiuse in Europa e si è assistito a un peggioramento della condizione economica femminile.

Il rapporto 2021 di WeWorld include anche approfondimenti su Brasile e Mozambico, due Paesi rappresentativi degli effetti del Covid-19.

In Brasile la pandemia, unita all’azione di un governo che non ha preso in carico le fasce vulnerabili della popolazione, ha trascinato il Paese al 92° nella classifica della Ong, contro il 54° posto del 2015.

In Mozambico invece l’inclusione di donne e bambini/e ha registrato netti miglioramenti, ma la pandemia e il ciclone Idai hanno rallentato il progresso del Paese, che nel 2015 era al 145° posto, oggi al 140°: crescita che sarebbe stata più evidente senza gli effetti del ciclone. Nel 2020 più di 50 milioni di persone sono state doppiamente colpite: da disastri legati ai cambiamenti climatici e dalla pandemia di Covid-19.

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