All’asta la prima casa romana di Pasolini, petizione per fermarla

Pasolini in azione su un campetto di calcio alla periferia di Roma.
Pasolini in azione su un campetto di calcio alla periferia di Roma.

ROMA. – Un angolo di cultura sarà battuto all’asta e andrà al miglior offerente. E’ la prima casa romana di Pasolini, un modesto primo piano di 40 metri quadri a Ponte Mammolo, l’estrema periferia romana, dove lo scrittore imparò a conoscere le borgate e i suoi abitanti per non lasciarli più. Qui Pasolini scrisse anche il primo capitolo di Ragazzi di Vita, romanzo di fondazione del suo percorso e non solo.

Ora la casa di via Giovanni Tagliere, due camere e cucina dove Pasolini si trasferì con la madre nel 1950, è di un privato e dopo l’atteso e naufragato progetto di farci una Casa internazionale della Poesia sarà battuta in un’asta giudiziaria che di sicuro non ne tutelerà il valore culturale e storico. Così per difendere il valore immateriale di questa piccola ‘casa di poveri, all’estrema periferia, vicina a un carcere’, come la descrisse Pasolini in ‘Poeta delle ceneri’, molte realtà territoriali, dal centro popolare San Basilio al locale circolo Arci, hanno lanciato una petizione per fermare l’operazione.

“Come realtà territoriali, popolari e antifasciste che portano avanti progetti di riscatto e di partecipazione nei quartieri della Tiburtina, chiediamo che venga riconosciuto il valore storico della casa di Pasolini, che si fermi l’asta e che si apra un dialogo con noi per costruire un museo diffuso su Pasolini nel IV Municipio -spiegano nella petizione-

È fondamentale riappropriarci dell’eredità intellettuale di Pasolini per creare un luogo di cultura e poesia in suo nome, e raccontare la storia sua tutta, non solo gli aspetti più personali, contestualizzarla e restituirla con questo museo alla comunità che ne è stata partecipe.

L’occasione del centenario della nascita del poeta nel 2022 potrebbe essere un’ottima opportunità per avviare tale progetto sociale e culturale, e crediamo sia fondamentale la partecipazione di noi abitanti attivi nei quartieri popolari”.

Anche la Fillea Cgil di Roma e del Lazio lancia lancai un appello al Comune di Roma e alla Regione Lazio affinché entrino in possesso dell’abitazione “La decisione dei proprietari rappresenta l’ultima occasione per le Istituzioni per rendere patrimonio collettivo un bene dall’alto valore storico e culturale. Negli anni, infatti, si sono susseguite proposte ed idee da parte del Comune di Roma, l’ultima nel 2013, che non hanno mai visto la luce -spiega la Cgil-

Ora è il momento di mettere in campo un progetto per recuperare il bene e renderlo patrimonio pubblico, inserendolo anche in un’azione più ampia di rigenerazione urbana del quartiere. Siamo convinti che rendere il primo appartamento di Pasolini un luogo pubblico accessibile alle persone, in cui sia possibile studiare, accedere alla cultura o svolgere attività creative e ricreative, possa rappresentare un importante punto di svolta per la il Municipio IV e le persone che lo abitano. Nel quadrante est della Capitale, infatti, spazi del genere sono rari e spesso sono di natura privata”.

La proposta si sposerebbe anche con una data significativa: nel 2022 cade il centenario della nascita di Pasolini.

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